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- di Maurizio Sgroi
Si è detto molto e molto si è scritto delle ragioni che hanno fortemente indebolito il dollaro, dopo l’annuncio dei dazi dell’amministrazione Usa, individuando nella perdita di fiducia nei confronti della valuta statunitense il principale canale di trasmissione della crisi.

Possiamo farci un’idea abbastanza chiara di cosa rischino le famiglie americane da un crack di borsa, sfiorato dopo il disgraziatissimo annuncio del 2 aprile scorso sulle tariffe, osservando che la quota di titoli azionari sul totale degli asset detenuti non è mai stata così alta negli ultimi sessant’anni.
Quando si legge dei rischi del debito statunitense, di recente al centro dell’attenzione non proprio benevola delle agenzie di rating, si dovrebbe sempre ricordare che oltre a quelli squisitamente macroeconomici, quindi connessi alla sostenibilità di questo debito, se ne annidano altri meno comprensibili e decisamente difficili da osservare per il grande pubblico, come quello messo in evidenza nell’ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria del Fmi, icasticamente rappresentato dal grafico in basso.
Una frase fra le tante, infilate in un
Banca Etica, tra le migliori banche del mondo secondo Forbes, è l’unica banca in Italia che non investe nelle fossili, nelle armi, negli allevamenti intensivi e l’unica a dare credito esclusivamente a progetti ad impatto sociale e ambientale positivo, nei giorni scorsi ha diffuso un comunicato stampa che, di seguito, riportiamo integralmente, avente ad oggetto il piano di riamo Ue, denominato “ReArm Europe” .
