Giornale on-line fondato nel 2004

Sabato, 25 Ott 2025

Comunicato Usi-Ricerca

Persino il governo Monti, per il tramite del ministro della Funzione pubblica, Patroni Griffi, ha dovuto ammettere qualche mese fa che le regole in materia di valutazione della performance dei dipendenti pubblici, dettate con il decreto legislativo n. 150 del 2009 dall’allora ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, sono inapplicabili e, quindi, da riscrivere.

Si era a ottobre 2012, poi il governo è caduto e la questione è finita nel dimenticatoio, in attesa di tempi migliori.

Della vicenda si era, comunque, occupato Il Foglietto con un articolo nel quale si sottolineava, tra l’altro, che “escludere a priori, così come aveva previsto Brunetta, da qualsiasi compenso accessorio, un quarto dei dipendenti deve essere sembrato eccessivo, oltre che totalmente illogico. Da qui, la necessità di correre ai ripari e di accantonare, di fatto, la tanto deprecata norma, con ciò vanificando le attività, anche costose, di alcuni enti, che si erano dati un gran daffare per escogitare meccanismi a dir poco astrusi se non cervellotici”.

Tra questi si è sicuramente distinto l’Istat, nonostante la sollevazione interna, persino dei dirigenti. Ma il presidente Giovannini sembra tirare diritto per la sua strada, forse per non smentire Affari&Finanza di Repubblica, che il 14 maggio del 2012 aveva scritto che in materia di valutazione della performance, “solo l’Istat ha avviato una sperimentazione del genere”.

Nella “sintesi delle comunicazioni e delle decisioni del Consiglio” dell’ente statistico del 8 febbraio scorso, tra le decisioni figurano “l’approvazione del piano triennale della performance 2013-2015” e “la discussione (che non è una decisione, ndr), in vista del successivo confronto con le OO.SS. (fissato per oggi, senza alcuna documentazione, e che l'Usi diserterà, ndr), del sistema di promozione, misurazione e valutazione della performance in Istat”.

Promozione a parte, l’iniziativa dei vertici dell’Istat appare più una mera esercitazione teorica che altro, atteso che – come dovrebbe essere ormai  noto - la parte del decreto Brunetta, che prevede la misurazione e la valutazione della performance dei dipendenti, non è efficace, in conseguenza del blocco delle retribuzioni, almeno fino al 31 dicembre 2014.

Pertanto, il personale non può ottenere alcun aumento di stipendio, così vanificando la disposizione normativa contenuta nel citato “decreto Brunetta”il cui art. 19, prevede una diversificazione del salario accessorio, con il raddoppio dello stesso per il 25% degli addetti, l’azzeramento per un altro 25% e il mantenimento dello status quo per il restante 50%, che rappresenterebbe la fascia di merito intermedia.

Erano stati già in tanti a chiedersi se fosse valsa la pena per l’Istat di impantanarsi prima del tempo nella performance, quando nessuna diposizione legislativa lo imponeva.

Per un’amministrazione che non perde occasione nel dichiarare di voler perseguire la realizzazione del benessere dei dipendenti, molto più utile sarebbe una presa di posizione ufficiale presso il governo perché ponga immediatamente fine all’odioso blocco dei contratti di lavoro, che è poi conditio sine qua non per iniziare a discutere di performance.

Et de hoc satis!

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

Con l’arrivo dell’euro digitale quale sorte per il contante, che gode di ottima salute?

Sarà molto interessante osservare quale sarà la sorte del contante fisico una volta che la Bce...
empty alt

“Entanglement, la macchina umana”. Cosa non si fa per la ricerca!

Entanglement, la macchina umana, di Verena Mira – Edizioni Progetto Cultura – settembre 2025 – pp....
empty alt

Il mercato illegale di sabbia nel mondo: per valore è terzo, dopo droga e contraffazione

La sabbia vale oro. Il furto, durato decenni, da noi è praticamente concluso perché è rimasto poco o...
empty alt

Gaetanina Calvi, la prima laureata al Politecnico di Milano

L’ingresso delle donne al Politecnico di Milano risale al 1888, quando Tatiana Wedenison (nata a...
empty alt

Omicidio Vassallo, la pronuncia del Tribunale sull’ammissione delle parti civili

Anche l'Anci (Associazione nazionale comuni italiani) è ufficialmente parte civile nel processo...
empty alt

Nuovi farmaci: chimica più “pulita” grazie alla luce

La chimica moderna è sempre più chiamata a sviluppare processi che siano non solo efficaci, ma...
Back To Top