Entanglement, la macchina umana, di Verena Mira – Edizioni Progetto Cultura – settembre 2025 – pp. 137, euro 15,00.
Recensione di Adriana Spera
I giovani ricercatori italiani, specialmente quelli impegnati nelle facoltà Stem, stanchi ormai di inseguire la chimera di una stabilizzazione nelle università, sembrano trovare migliori fortune e soddisfazioni nella scrittura e sarà il mistero che avvolge il proprio futuro ma sono quasi tutti brillanti giallisti.
Dopo i clamorosi casi di Paolo Giordano, Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone, Santo Piazzese, Dario Ferrari e molti altri, ora appare sulla scena letteraria Verena Mira, pseudonimo di una brillante giovane fisica italiana, romana, emigrata in Svizzera, dove ha conseguito un dottorato in astrofisica, dopo anni di ricerche che vanno dalla fisica medica alla meccanica quantistica.
Entanglement. La macchina umana, titolo misterioso di un thriller fantascientifico che ci porta però ad un tema scientifico reale, affascinante e ancora in gran parte da scoprire: l'entanglement quantistico, che è alla base degli studi dei premi Nobel per la fisica del 2022, Alain Aspect, John F.Clauser e Anton Zeilinger, i cui esperimenti hanno segnato l’inizio di un filone di ricerca sull’informazione quantistica che negli ultimi anni sta portando allo sviluppo delle tecnologie quantiche, dalla crittografia al teletrasporto, ai computer quantistici.
L’entanglement è un fenomeno che si osserva nella fisica delle particelle, per cui due sistemi restano connessi profondamente anche quando sono molto distanti tra loro.
L'intera trama del romanzo si snoda sulla realizzazione di un costoso e complesso esperimento, che comporta l’uso di risorse di cui i nostri giovani protagonisti non dispongono e che costa la vita a più persone.
Un romanzo leggendo il quale possiamo anche rispolverare qualche nozione di chimica e riscoprire le proprietà di un metallo poco conosciuto e prezioso, al pari di oro e platino, come è il palladio. Un metallo raro del gruppo del platino a cui somiglia anche chimicamente, estratto principalmente da alcuni minerali di rame e nichel. Un ottimo catalizzatore dagli innumerevoli utilizzi, principalmente per le marmitte catalitiche per ridurre le emissioni dei veicoli, e poi: in oreficeria per fare l’oro bianco; per purificare l'idrogeno; nei moderni sistemi di commutazione e telecomunicazioni; in odontoiatria; in orologeria, nei motori aereonautici; nei contatti elettrici; nei sensori elettrochimici, e molto altro.
La nostra giovane autrice, ci ha incuriosito anche per la varietà dei suoi interessi e per la sua originalità, che emergono da questo breve romanzo. Così, per esempio, caso unico nella nostra narrativa, ella ci suggerisce di accompagnare la lettura di ogni capitolo con l’ascolto di un determinato brano musicale, spaziando dalla musica classica alla moderna.
Una prima prova eccellente e promettente, Verena Mira ci stupirà.
Adriana Spera