L’ingresso delle donne al Politecnico di Milano risale al 1888, quando Tatiana Wedenison (nata a Milano nel 1864) fu la prima a iscriversi all’Ateneo. Tuttavia, bisognerà attendere il 1913 per vedere una donna conseguire la laurea: Gaetanina Calvi, originaria della Val Brembana, figlia e nipote di ingegneri, fu la prima donna laureata in Ingegneria Civile al Politecnico di Milano.
Dopo aver conseguito la maturità classica con il massimo dei voti al liceo Parini di Milano, Gaetanina si iscrisse alla facoltà di Ingegneria Civile, probabilmente ispirata dalla tradizione familiare, e si laureò con una votazione di 85/100.
Nata a Milano nel 1887 e scomparsa a Carate Brianza nel 1964, Gaetanina intraprese la libera professione, prima nel capoluogo lombardo e, poi, a Carate Brianza, dove si trasferì stabilmente.
Collaborò con lo studio tecnico degli ingegneri Gardella e Martini e, nel 1925, partecipò alla progettazione della nuova ala dell’ “Istituto dei Ciechi” di Milano insieme all’architetto Faravelli.
Negli anni successivi iniziò a insegnare matematica e scienze presso lo stesso Istituto, dove il suo impegno fu inizialmente volontario e venne riconosciuto con un compenso solo a partire dal 1928.
Nel 1933, in seguito alla morte della madre, Gaetanina fece un generoso lascito a favore della “Casa famiglia” dell’Istituto, confermando la sua sensibilità e il suo spirito filantropico.
Lasciò l’insegnamento nel 1940, probabilmente per motivi legati alla guerra e alla necessità di rimanere a Carate Brianza, considerata una zona più sicura rispetto a Milano. Continuò comunque l’attività professionale presso uno studio tecnico locale fino alla fine della sua vita.
Nonostante le informazioni biografiche su di lei siano scarse, Gaetanina Calvi rimane una figura di grande rilievo: pioniera dell’ingegneria femminile, ma anche esempio di altruismo, impegno e dedizione al prossimo.
Da quel lontano 1913, la presenza femminile al Politecnico di Milano è cresciuta costantemente. Con l’elezione nel 2023 della prima Rettrice donna, la professoressa Donatella Sciuto, le studentesse rappresentano oggi quasi il 34% della popolazione universitaria.
L’Ateneo promuove numerose iniziative per valorizzare il contributo delle donne nella scienza e nella tecnologia. Tra queste, il programma Gender POP, che mira ad avvicinare le ragazze agli studi STEM, creando un ambiente accogliente e di supporto durante il percorso accademico e professionale. Il programma sostiene inoltre dottorande e ricercatrici nella loro crescita, affinché possano diventare role model per le studentesse del futuro.
Per approfondire: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, Ledizioni, 2023.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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