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Giovedì, 23 Ott 2025

Qualche giorno fa, alla nostra redazione è giunta una lettera, che faceva riferimento all’articolo apparso sul Foglietto del 17 maggio scorso, dal titolo Cnr: l’incredibile epilogo di un concorso per dirigenti, iniziato male e finito peggio.

Trattandosi di missiva rigorosamente anonima, avremmo dovuto cestinarla, come facciamo con tutte quelle lettere prive di mittente o con nome e cognome non riscontrabile che, settimanalmente, ci vengono recapitate.

Questa volta, però, dopo una breve discussione, abbiamo deciso – evento più unico che raro – di darne notizia, per meglio chiarire una vicenda, che continua a far discutere, che è quella della revoca e, al contempo, dell’annullamento d’ufficio - deliberato dal cda del Cnr lo scorso 11 maggio - di una procedura concorsuale pubblica, per n. 3 posti di dirigente amministrativo di II fascia, il cui bando era apparso in Gazzetta ufficiale quasi 5 anni prima, segnatamente il 31 dicembre 2013.

Ebbene, l’anonimo interlocutore muove critiche severe all’operato dell’ente di piazzale Aldo Moro che, a suo dire, avrebbe effettuato con la delibera di annullamento in questione, richiami normativi che si appaleserebbero inconferenti.

Noi non cambiamo idea, anche perché, ad una sommaria delibazione dell’inopinato provvedimento adottato dal cda dell'ente presieduto da Massimo Inguscio, non ce la sentiamo di condividere le tesi giuridiche del nostro anonimo interlocutore, senza che questo voglia dire condivisione dell’operato del Cnr. Tutt’altro.

Nel nostro articolo di due settimane fa, avevamo scritto, infatti, che non era nostra intenzione entrare nel merito della querelle, anche perché la vicenda era di per sé kafkiana epperciò di sicuro interesse del lettore.

Una commissione esaminatrice che, in quasi 5 anni, dalla sua costituzione ad oggi, perde, per volontarie dimissioni, ben 3 presidenti e addirittura 16 componenti, tra effettivi e supplenti, è un evento che, dal punto di vista delle probabilità, è assai più difficile che si realizzi rispetto a una vincita al superenalotto e, in quanto tale, sarebbe dovuto essere approfondito dall’ente che, però, sembra aver agito come colui che, di fronte ad un principio di infezione di un dito, anziché ricorrere ad un semplice antibiotico da banco, preferisce amputarselo.

A ciò, però, v’è da aggiungere – e questo non potrà che far piacere al nostro ignoto interlocutore – che risulta al Foglietto che, esattamente un anno fa (per l’esattezza il 29 maggio 2017), come i vertici politici e dirigenziali dovrebbero ben ricordare, della questione ebbe ad occuparsi il Collegio dei Revisori dei Conti il quale, ben lungi dal sollecitare l’ente a revocare/annullare il bando di concorso de quo, molto responsabilmente e come è solito fare il buon padre di famiglia, dichiarava: “In merito alla procedura per la selezione di n. 3 posti di dirigente amministrativo da tempo in corso, il Collegio invita l’Amministrazione a porre in essere le misure idonee ad accelerarne l’iter, al fine di evitare il perdurare dell’attuale assetto organizzativo, caratterizzato dalla presenza di incarichi ad interim”.

Incarichi che – aggiungiamo noi – sono tra le tante note dolenti del Cnr, che andrebbero affrontate e risolte una volta per tutte, in ossequio al dettato dell’art. 97 della Carta Fondamentale, come più volte evidenziato da questo giornale, da ultimo con un articolo del 11 gennaio scorso, preceduto da un altro del 16 ottobre 2012. Qualche anno prima dell’invito all’Amministrazione da parte dei Revisori.

Note dolenti delle quali, sia chiaro, torneremo presto a rioccuparci!

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