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di Enzo Boschi, geofisico
Cara Ministra, nella lunga storia di Governi e Ministri del nostro sempre "instabile" Paese lei è il primo Ministro della Ricerca Scientifica dal 1982 a oggi che non incontro!
Ho fatto persino in tempo a incontrare il Ministro Profumo, successore dell'amabile Maria Stella Gelmini. Sono ormai vecchio e rottamato e non credo che incontrerò più Ministri. Peraltro, i numerosi incontri che ho avuto sono stati esperienze spesso non gradevoli, se non altro per le snervanti attese e, talvolta, per la loro sostanziale inutilità.
Ho cominciato a incontrare Ministri della Ricerca quando lei ancora, probabilmente, frequentava il liceo. Lei sarebbe stata il "mio" diciottesimo o diciannovesimo Ministro, se non ho contato male. In certi periodi il Ministero della Ricerca era separato dal Ministero della Pubblica Istruzione, anche se quest'ultimo era sempre quello più "importante" ed entrambi andavano ossequiati.
Le scrivo dopo averla vista in una trasmissione televisiva sabato sera, 11 gennaio. Ha fatto una gran bella figura, anche se le domande erano molto "rispettose". Ha risposto elegantemente e in maniera esaustiva. Non poteva mancare la domanda sul maldestro tentativo di recuperare soldi dagli stipendi dei docenti delle Scuole, di cui tanto si è parlato negli ultimi giorni. Mi è piaciuto come ha replicato, anche se mi sembra di aver intravisto una sua irritazione retrospettiva al pensiero di quanto era successo. Ebbene mi permetto in questa lettera di attaccarmi a questo episodio increscioso, del quale lei non ha alcuna responsabilità, per parlarle ancora una volta dei Precari dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Saltando di palo in frasca, prima voglio però raccontarle alcuni episodi verificatisi con i suoi predecessori.
Fu il Ministro Guido Bodrato che, nel 1982, mi mise a capo dell'Ing (la lettera “v” nell'acronimo arriverà molti anni dopo) come Commissario Straordinario, su indicazione dell'allora Ministro del Tesoro Beniamino Andreatta. A Bodrato, in seguito a una delle tante crisi di Governo dell'epoca, successe la indimenticabile e indimenticata senatrice Franca Falcucci che, credo, sia stata la prima Ministra all'Istruzione. Fino ad allora, il Ministero era affidato a signori dal volto molto severo e pensoso, almeno da come appaiono nelle foto ufficiali disponibili.
Voglio molto bene alla Falcucci, non solo perché è una persona splendida ma anche perché, grazie a lei, riuscii ad acquistare un computer, che si chiamava Vax 730, all'epoca il migliore sul mercato, che consentì all'Ing decisivi progressi tecnologici e il primo faticoso tentativo al mondo di progettazione e costruzione di una rete sismica centralizzata, che determinasse automaticamente gli epicentri e le magnitudo.
Eravamo ancora sotto l'emozione del terribile terremoto dell'Irpinia del 1980, quando trascorsero circa due giorni prima di capire dov'erano le zone più colpite. Per questa ragione Giuseppe Zamberletti, da poco Ministro della Protezione Civile, pretendeva un'informazione tempestiva, possibilmente automatica. Ordinavo strumenti e calcolatori, senza avere i soldi. In cassa, quando arrivai, avevamo solo 200 mila lire! Andavo poi a piangere dalla Falcucci, raccontandole che un sacco di gente mi ossessionava e mi minacciava, perché voleva essere pagata. La Ministra mi guardava perplessa, come se fossi un alieno. Poi mi mandava da Domenico Fazio, che era il Direttore Generale del Ministero. Fazio veniva preso da grande ilarità appena mi vedeva ma risolveva sempre tutto, mettendo tre asterischi nelle mie richieste scritte.
Nel 1986, la Ministra venne in Istituto a celebrare il cinquantenario: l'Ing fu fondato da Guglielmo Marconi nel 1936. All'epoca stavamo in Via di Villa Ricotti, vicino a Piazza Bologna, ospitati in un palazzo che apparteneva alla Polizia. Avevamo abbandonato da poco la sede "storica" di Via Ruggero Bonghi (una trasversale di via Merulana), perché troppo piccola: sostanzialmente un grande appartamento in affitto. Il palazzo in Via di Villa Ricotti era diviso in due verticalmente: da una parte noi e dall'altra la Polizia. Risparmio gli scherzi, le battute e gli equivoci, divertenti solo a posteriori, determinati da questa sistemazione che durò molto più del previsto. Contemporaneamente stavamo costruendo la sede definitiva, in Via di Vigna Murata, su un terreno donato all'Istituto dalla Provincia.
La cerimonia del cinquantenario fu semplice ma molto bella. La Minstra Falcucci era di ottimo umore, malgrado in quel periodo fosse contestata quasi ovunque per la questione dell'"ora di religione". Forse qualcuno ricorda: la Falcucci, molto religiosa, doveva abolire o modificare il significato dell'ora di religione nelle Scuole, seguendo le direttive di Craxi ... o qualcosa del genere.
Fazio mi fece sapere, con un biglietto, che preferiva non partecipare perché temeva che gli chiedessi ancora soldi. Comunque, vennero quasi tutti i miei colleghi geofisici universitari e fu tutto molto allegro. Era il momento in cui l'Istituto cominciava a svilupparsi rapidamente, dopo anni di abbandono, grazie sopratutto a un gruppo di ricercatori, tecnici e amministrativi, allora giovani adesso per lo più in pensione, che si impegnarono allo spasimo. Una generazione di laureandi e neolaureati, adesso dirigenti di ricerca, cominciò a frequentarci e, seppur in modo caotico, l'Istituto cominciò a prendere una sua consistenza, anche internazionale.
Arriviamo alla fine del secolo scorso: l'Ing era una struttura di tutto rispetto: un punto fermo nel mondo della Ricerca nazionale e internazionale. Fu deciso allora di creare un grande ente, mettendo assieme vari Istituti che in Italia, a vario titolo, si occupavano appunto di questioni geofisiche.
Si arriva così all'Ingv, somma dell'Ing, dell'Osservatorio Vesuviano e di tre Istituti del Cnr (Milano, Catania, Palermo). A questi si aggiunsero anche il Gruppo Nazionale Difesa dai Terremoti (Gndt) e il Gruppo Nazionale Vulcanologia (Gnv), anch'essi del Cnr. Vengono messi assieme Ricercatrici e Ricercatori di tutta la Penisola, molto brillanti ma troppo spesso legati all'Ente di appartenenza con contratti a termine.
Più o meno nello stesso periodo viene richiesto all'Ingv un notevole potenziamento del monitoraggio di tutto il territorio nazionale. Viene aumentato anche il finanziamento e viene promesso, molto solennemente, un congruo ampliamento della Pianta Organica. Con l’apporto di altro personale precario, si crearono sistemi di monitoraggio sismico, vulcanico e ambientale, che non avevano uguali al mondo in quel momento.
Comincia però anche la crisi economica, tuttora in atto: la spesa pubblica da ridurre diventa una specie di parola d'ordine. L'ampliamento della Pianta Organica viene rimandato di mese in mese, fino ai giorni nostri ... fino a che, lei, Signora Ministra, recentemente non amplia la Pianta organica di ben 200 unita! Un fatto storico!
Prima del suo splendido intervento, c'era stato un provvedimento ancor più epocale durante l'ultimo Governo Prodi. Una legge, che lei senz'altro conosce, che di fatto aboliva il precariato ma la cui inopinata scadenza venne sancita con una Circolare (n. 5/12008) dell'allora Ministro della Funziona Pubblica, Luigi Nicolais. Ancora mi chiedo: può una Circolare ministeriale emendare una legge? Eppure, all'Ingv mettemmo tempestivamente in atto quanto tale legge richiedeva. Facemmo rapidamente i concorsi necessari per consentire il passaggio in ruolo secondo quanto la nostra Costituzione prevede per la Pubblica Amministrazione.
I Precari che superarono quel concorso, da quel momento vennero chiamati "stabilizzandi", perché sempre in attesa di avere il tante volte promesso ampliamento della Pianta organica. Per esser pronti, ci impegnavamo con fantasia e coraggio a mantener disponibile la copertura finanziaria necessaria. Eravamo considerati un Ente virtuoso perché spendevamo per stipendi meno del 60% del budget e ricevevamo veri e propri elogi dalla Corte dei Conti.
Come lei ben sa, Signora Ministra, l'Anvur ha messo l'Istituto al primo posto fra tutti gli enti di ricerca italiani. Può anche far verificare che l'Ingv è in testa a tutte le classifiche internazionali fra le istituzioni che si occupano di Geofisica al mondo.
Quanto sopra premesso, mi sembra del tutto ovvio che gli stabilizzandi, ora che grazie a lei l'ampliamento della Pianta organica è arrivato, vengano immediatamente immessi in ruolo. Tutti contemporaneamente.
Non vorrà, Signora Ministra, che coloro che sovrintendono alla sicurezza sismica e vulcanica del Paese più pericoloso d'Europa e fortemente antropizzato, sia sul piano sismico che sul piano vulcanico, passino i prossimi sei o sette anni a sbranarsi fra loro per stabilire chi diventa di ruolo prima? O che si mettano addirittura a studiare testi universitari magari obsoleti, quando essi stessi sono stati e sono protagonisti dei più recenti sviluppi di discipline complesse e in forte evoluzione?
Per far questo magari potrebbero pretendere di lavorare solo le 36 ore settimanali, sabato e domenica liberi, come previsto dal Contratto della Ricerca. Si tenga presente sempre che la sorveglianza 24 ore su 24 di tutto il territorio nazionale è svolta da Tecnici e Ricercatori su base puramente volontaria!
Ecco perché ho apprezzato la decisione con cui si è risolta la questione degli 80.000 dipendenti della Scuola: buonsenso e volontà politica, benché la cosa fosse decisamente ingarbugliata sul piano formale.
L'Italia, come dicevo prima, ha assoluto bisogno di un numero consistente di addetti, che si occupino a tempo pieno di sicurezza ambientale. Solo un Ente di Ricerca lo può fare adeguatamente, trattandosi di argomenti scientifici in rapida e continua evoluzione. Addetti che vivano, per quanto possibile, serenamente.
E allora, Signora Ministra, buonsenso e volontà politica! Se lo avete fatto per 80.000 persone ...
In TV mi è sembrata persona che non si fa intimidire dal numero, ma che ama risolvere le questioni con intelligenza, per il bene del Paese!
Con stima.