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Venerdì, 05 Dic 2025

di Alex Malaspina

L’incontro di contrattazione integrativa tra il sindacato Usi-Ricerca e l’Ingv era fissato per le ore 16:30 di mercoledì scorso, 5 marzo. In precedenza, le parti avevano concordato che avvenisse in videoconferenza con la sezione di Catania, sede di lavoro di Giuseppe Falzone (nella foto), coordinatore nazionale del medesimo sindacato, delegato alla trattativa.

Falzone, puntuale come sempre - anche per assicurare la conclusione della trattativa (se cosi si può definire, tenuto conto del lasso di tempo ad essa dedicato, appena mezz’ora) entro le 17, ora dell’incontro tra Ingv e confederali (con l’aggiunta dell’Anpri) - non si è trovato di fronte la delegazione trattante dell’ente, vale a dire il presidente e il direttore generale (ovvero due dirigenti/funzionari delegati dai medesimi), ma dall’altra parte dello schermo ha intravisto una sola sagoma: quella di Tullio Pepe che, alla richiesta dello stesso Falzone di chiarire chi dei due titolati lo avesse delegato, ha dovuto ammettere di essere sprovvisto di mandato. In pratica, una presenza “abusiva”, che anche se fosse stata legittimata, ma non lo era,  non avrebbe sanato l’inopinata anomalia, essendo mancante un altro delegato.

Al di là del tutt’altro che pregevole comportamento formale di Stefano Gresta e di Massimo Ghilardi, resta il fatto incontrovertibile che presidente e direttore generale dell’Ingv di fatto si sono sottratti all’incontro con Usi-Ricerca, senza neppure delegare sostituti, siccome previsto dalle norme regolamentari.

Quali le ragioni? Difficile dirlo, visto che Usi-Ricerca è forse l’unico sindacato che, oltre a tutelare i diritti dei lavoratori, dedica all’ente di via di Vigna Murata un’attenzione davvero particolare, cercando di informare puntualmente e documentalmente il personale, e non solo, di tutto (o quasi tutto) quello che avviene all’Ingv.  E, forse, per questo meriterebbe maggiore rispetto da parte degli organi di vertice.

Ripresosi dall’inevitabile sbigottimento, la reazione di Falzone non si è fatta attendere e ha spento sul nascere il tentativo del direttore amministrativo Pepe di mettere una pezza all’imbarazzante situazione, pezza apparsa subito peggiore del buco causato dagli assenti ingiustificati e ingiustificabili, Gresta e Ghilardi. Quest’ultimo, per la cronaca, alle ore 17:30 ha, invece, fatto gli onori di casa a tutte le altre sigle sindacali.

La vicenda, però, non è finita lì ma è stata arricchita il giorno successivo da un surreale messaggio inviato al sindacato di Falzone dalla Direzione Generale dell’Ingv che, lungi dallo scusarsi per il comportamento tenuto il giorno precedente, ha scritto testualmente:

“Gent.mi,
in riferimento a quanto accennato durante la riunione di ieri pomeriggio si chiede la vostra disponibilità venerdì 14 marzo p.v. per terminare la discussione dei punti all'ordine del giorno.
In particolare, alle ore 14,00 la delegazione INGV potrebbe incontrare USI RdB Ricerca e alle ore 15,00  le OO.SS FLC CGIL, FIR CISL, UIL RUA e ANPRI.  Cordialmente, la Segreteria della Direzione Generale Rosetta Giannetto”.

Si tratta di una farsesca presa in giro? Falzone non lo esclude.

Come si fa a chiedere la disponibilità a terminare una discussione che non è mai iniziata e certamente non per colpa dell’Usi?

Significativa, poi, la precisazione secondo la quale la delegazione dell’Ingv “potrebbe” incontrare l’Usi, nel senso che venerdì prossimo non ci sarà da meravigliarsi se da Gresta e Ghilardi il paziente Falzone dovesse ricevere un’altra “buca”.

Ma, dimenticavamo, c’è sempre Tullio Pepe. Pronto a andare in video, anche senza delega.

Un vero kamikaze!

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