Giornale on-line fondato nel 2004

Lunedì, 20 Ott 2025

di Roberto Tomei

Ma che c’azzecca avrebbe detto Antonio Di Pietro, prima di cadere in disgrazia, politica, s’intende. E sì, ma che c’entra con la rinomata Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), ente pubblico di ricerca che, in base all’art. 2 del proprio Statuto “promuove, coordina ed effettua la ricerca nel campo della fisica nucleare, subnucleare, astro particellare e delle interazioni fondamentali, nonché la ricerca e lo sviluppo tecnologico pertinenti all’attività in tali settori”?

Difficile dirlo. Sta di fatto, comunque, che con una delibera della giunta esecutiva, la n. 9880, in possesso del Foglietto, l’Istituto di piazza dei Caprettari lo scorso 26 giugno ha approvato una proposta di prestazione conto terzi con la Fabbrica d’Armi Pietro Beretta s.p.a.

Nell’arco di 28 mesi, l’Infn dovrà portare a termine una ricerca denominata “Trattamenti di superficie tramite tecnica Magnetron Sputtering per la deposizione di film duri all’interno delle canne”, articolata in due Work Package (WP): uno studio di fattibilità su provette da sparo di soli 15 cm. (WP1) e  l’estensione di quanto applicabile su provette da sparo alle canne reali di lunghezza fino a un metro (WP2).

A fronte di un compenso all’Infn di 40mila euro per ogni singolo Work Package, la Fabbrica d’Armi Beretta – che rifornisce anche l’esercito Usa - si riserva la titolarità sia dei risultati che dovessero derivare dallo svolgimento dell’attività di ricerca, suscettibili di trovare applicazione nei settori merceologici nei quali opera e che sono quelli delle armi portatili e dei relativi accessori, sia degli eventuali brevetti, fermo restando il diritto spettante agli inventori di essere riconosciuti autori.

L’accordo prevede, altresì, che qualora si passasse dalla fase della ricerca a quella della industrializzazione, la Fabbrica d’Armi si impegna a dare prelazione all’Infn per sviluppare in collaborazione tale seconda fase, previo adeguamento e ulteriore accordo commerciale ed economico.

Questi, per sommi capi, i termini dell’accordo, che sta suscitando forti perplessità sia all’interno che all’esterno dell’Istituto pubblico di ricerca.

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

Welfare, Corte dei conti: serve riequilibrio territoriale della spesa sociale

L’analisi sul sistema dei servizi sociali comunali evidenzia squilibri territoriali nella spesa...
empty alt

Omicidio Vassallo, la pronuncia del Tribunale sull’ammissione delle parti civili

Anche l'Anci (Associazione nazionale comuni italiani) è ufficialmente parte civile nel processo...
empty alt

Nuovi farmaci: chimica più “pulita” grazie alla luce

La chimica moderna è sempre più chiamata a sviluppare processi che siano non solo efficaci, ma...
empty alt

“La ragazza del coro”, emozionante opera prima di Urska Djukic

La ragazza del coro, regia di Urska Djukic, con Jara Sofija Ostan (Lucia), Mina Svajger (Marija),...
empty alt

Terre rare. La doppia sofferenza europea: diretta dalla Cina e indiretta dagli Usa

Si inizia a fare il conto dei danni provocati in Europa dalla decisione cinese del 4 aprile...
empty alt

A Palazzo Zabarella in mostra Modigliani, Picasso e le Voci della modernità dal Museo LaM

Un’eccezionale collezione d’arte proveniente da uno dei più importanti musei del Nord Europa e...
Back To Top