Con l’arrivo dei primi freddi, accendere il riscaldamento in auto è un gesto istintivo, quasi banale. Eppure dietro quell’aria calda che ci avvolge nelle mattine d’inverno si nasconde una storia straordinaria, fatta di ingegno, coraggio e di una pioniera che sfidò le convenzioni del suo tempo: Margaret Wilcox.
Era il 1893 quando questa brillante ingegnera, nata a Chicago nel 1838 e deceduta a Los Angeles nel 1912, depositò il primo brevetto per un sistema di riscaldamento dell’abitacolo.
Si era laureata in ingegneria meccanica, in un’epoca in cui era considerata un territorio quasi esclusivamente maschile, grazie a un talento fuori dal comune e a un’inventiva inesauribile.
Quando brevettò la prima invenzione, i colleghi la derisero, giudicando la sua idea “inutile”. Ma, ironia della sorte, proprio quell’“idea inutile” avrebbe poi cambiato per sempre il modo di viaggiare.
Prima del suo colpo di genio, Margaret si era già cimentata in progetti curiosi e all’avanguardia: una macchina in grado di lavare contemporaneamente piatti e vestiti, una stufa combinata per cucinare e scaldare l’acqua riutilizzando il calore residuo. Tentativi forse troppo innovativi per il loro tempo, che non riscossero il successo sperato, ma che rivelavano già la mente visionaria di chi non si accontentava del possibile.
L’intuizione decisiva arrivò durante un viaggio in treno. Wilcox, infreddolita, pensò a un modo per rendere più confortevoli gli spostamenti: progettò così un sistema capace di convogliare l’aria calda proveniente dal motore all’interno dell’abitacolo.
Una soluzione semplice e geniale, che regalava finalmente calore ai passeggeri. L’unico limite? Non si poteva regolare la temperatura. Ma la strada era ormai tracciata.
Negli anni successivi, la sua idea venne ripresa e perfezionata. Henry Ford, nel 1929, adattò il principio di Wilcox alle sue automobili, introducendo per la prima volta un sistema di riscaldamento costante e regolabile.
Pochi anni dopo, General Motors e Chrysler seguirono l’esempio, integrando sistemi sempre più sofisticati fino ad arrivare, nel 1953, al primo climatizzatore automatico per auto.
Da allora, il comfort termico è diventato un elemento imprescindibile in ogni mezzo di trasporto - e non solo per i passeggeri.
L’intuizione di Margaret Wilcox ha posto le basi per i moderni sistemi di controllo della temperatura nelle merci deperibili e nella logistica globale, contribuendo in modo silenzioso ma fondamentale all’evoluzione del mondo contemporaneo.
Ogni volta che giriamo la manopola del riscaldamento, senza pensarci, dovremmo ricordare che dietro quel gesto c’è la visione di una donna che, in un secolo ostile al talento femminile, seppe accendere molto più di un motore: accese il futuro.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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