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Sabato, 18 Ott 2025

Sui social network mi sono dichiarato favorevole al SI’ per il referendum che si celebrerà il 17 aprile prossimo. È quello dello trivelle, tanto per intendersi!

Il quesito: “Volete voi che sia abrogato l'articolo 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, Norme in materia ambientale, come sostituito dal comma 239 dell'articolo 1 della  legge 28 dicembre 2015, n. 208 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016) limitatamente alle seguenti parole: 'per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale'?

La mia risposta sarà SI’ per tanti motivi, fra i quali anche quello di impedire che si continuino estrazioni di idrocarburi che, come è stato ipotizzato da una Commissione (ICHESE) del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e della Regione Emilia Romagna, potrebbero generare nel lungo periodo forti terremoti.

Secondo comunicati ufficiali del MISE, si è giunti a questa conclusione con la collaborazione dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dell'Osservatorio Geofisico Sperimentale e della Sezione sismica della Commissione Grandi Rischi nella persona del suo coordinatore.    

Che le estrazioni petrolifere possano generare terremoti è una delle cose più ridicole che mi sia capitato di sentire in tanti anni.

I risultati della Commissione ICHESE, però, non sono stati mai smentiti.  

Anzi varie altre commissioni sono poi state istituite, finanziando strumenti e competenze con il compito di approfondire il tema facendolo quasi sembrare una cosa seria.

Per questi scopi si è speso denaro pubblico in abbondanza ...

D'altra parte, smentire formalmente l'origine "antropica" dei sismi emiliani avrebbe portato ad evidenziare responsabilità gravissime da parte di politici e tecnici!

Si è riusciti, così facendo, a distrarre l'attenzione di chi avrebbe dovuto indagare su una tragedia che poteva essere evitata con un minimo di buonsenso e di preparazione scientifica seria.

Ho scritto spesso sul Foglietto di questi argomenti ma io sono solo un semplice cittadino che non ha accesso a cose tenute riservate per "prudenza" ...

Si cerca poi di far passare come mio malanimo il fatto poi che io sia profondamente convinto che gli attori di questa vicenda con i loro sponsor politici dovrebbero conoscere i rigori della legge ...

Come dicevo, questa bizzarra "origine emiliana" dei terremoti non è stata mai smentita dalle Autorità, per il principio di precauzione, obbligatorio da parte di istituzioni dello Stato, queste stesse Autorità dovrebbero interrompere prima possibile attività estrattive di ogni genere.

In ultima analisi, si vuol far passare la Regione Emilia Romagna, che si autodefinisce come la "meglio amministrata" in Europa, immune dalle conseguenze della Tettonica a Placche. Per questo, forse, e per la sua propagandata "superiorità" amministrativa non ha ritenuto di dover rispettare le noiose norme antisismiche come le scosse del 2012 hanno drammaticamente dimostrato!  

Allora o i terremoti del 2012 erano come tanti altri e coloro che avrebbero dovuto preoccuparsi del rispetto delle norme insieme a quelli che dovevano dare nell'emergenza indicazioni corrette conoscono i rigori delle legge oppure si bloccano prima possibile tutte le trivellazioni, tutte le estrazioni petrolifere e si chiudono tutti i depositi di gas nel sottosuolo in tutto il territorio nazionale.

Una terza possibilità non è data.

Una scelta chiara in un ambito delicato come questo, in uno Stato di diritto, è irrinunciabile!

I geologi attivi nel settore degli idrocarburi sono giustamente preoccupati dal referendum del 17 aprile. Dovrebbero però fare un esame attento su cosa l'ha originato.

I NoTriv nascono, infatti, da quanto ho appena raccontato. Non c'è mai stata da parte loro una vera levata di scudi contro l'idea assurda che trivellare, e tutto quello che trivellare coinvolge, possa generare terremoti!

Ma non solo. Si è poi creata una nuova pseudo disciplina, quella della sismicità indotta, che consente a un gruppetto di "sismologi" ormai decotti di sentirsi importanti e di lucrare qualche soldo provocando paure insensate fra la gente.

I motivi del mio SI’ del 17 aprile si basano su argomenti ben rappresentati in un documento, di cui suggerisco la lettura, scritto da Vincenzo Balzani, uno dei più grandi chimici viventi, mio collega dell'Università di Bologna.

Ho manifestato apertamente la mia intenzione di voto scatenando le ire di qualche lobbista dotato di scarsissime competenze in questioni energetiche ma bravissimo nel seguire il potere, qualunque esso sia, per riceverne ricompense e vantaggi.

Costui non solo si augura uno sfruttamento totale delle nostre poche risorse ma addirittura auspica un ritorno al nucleare!

La cosa grottesca è che ha iniziato la sua "carriera" proponendosi come ambientalista inflessibile, fautore di un'opposizione durissima proprio al nucleare nel lontano 1987, quando si celebrò il primo referendum sull'onda emotiva della tragedia di Chernobyl.

Coloro che, come me, all'epoca ritenevano che bisognasse restare nel nucleare perché convinti che un Paese moderno e libero potesse e dovesse affrontare questioni complesse, venivano additati al pubblico ludibrio come criminali!

Adesso noi, "contrari alle trivelle", veniamo trattati da questi stessi personaggi alla stregua di poveri idioti. Si tratta di soggetti che rifuggono da una discussione seria sulla possibilità di una politica energetica moderna, per mancanza di argomenti e, soprattutto, per il timore di perdere lucrose posizioni.

Chissà cosa diranno costoro nell'apprendere, notizia dell'ultim’ora, che anche l'amministrazione Obama ha fatto retromarcia sulle trivellazioni al largo della Southeast Coast, facendo sue le argomentazioni delle comunità costiere degli Stati di Virginia e Georgia.

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