Di ritorno da una manifestazione Pro-Palestina (foto a sx), contro il genocidio in corso, ho un ricordo che voglio condividere.
Era l'anno 2000 quando, come Direttore dell'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (ANPA), nella sede di Roma fui contattato da una delegazione palestinese.
All'epoca, sembrava imminente la creazione di uno Stato palestinese e alcune persone, tra cui ricercatori, tutti tra i 30-40 anni, in delegazione visitavano le nazioni europee per studiare l'assetto istituzionale di ciascuna, per affrontare le questioni ambientali.
Discutemmo a lungo per quasi due giorni e, alla fine, al momento dei saluti per il loro rientro in Patria, chiesi che idea si erano fatti di come in Italia e in Europa affrontavamo i temi dell'ambiente.
La risposta fu che avevano avuto la forte percezione che le questioni ambientali fossero separate dal resto, nello Stato, nelle Regioni. E questo anche in altre Nazioni. E in questa separazione si produceva emarginazione.
Loro, pertanto, avrebbero proposto di NON creare un ministero dell'Ambiente, ma di mettere settori di specialisti di temi ambientali in tutti i ministeri, chiamandoli "Ministero dei Lavori Pubblici e dell'Ambiente", Ministero della Sanità e Ambiente", Ministero della Pubblica Istruzione e Ambiente" ecc.. Insomma, una trasversalità operativa perché le tematiche ambientali dovessero essere affrontate da tutte le postazioni, sviluppate fin dalla nascita delle decisioni, per raggiungere un elevato grado di sostenibilità e non rimanere emarginate o, addirittura, ignorate.
Oggi, dopo 25 anni, mi chiedo se quelle bravissime persone siano ancora vive… e lo Stato di Palestina non si è fatto e credo non si farà.
Giovanni Damiani
Già Direttore di Anpa e già Direttore tecnico di Arta Abruzzo
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