Redazione
“Comitato Nazionale Italiano per il collegamento fra il Governo Italiano e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura“. E’ il chilometrico nome di un ente pubblico,
più brevemente “Comitato Fao”, vigilato dal ministero delle Politiche Agricole.
Dall’ultima relazione della Corte dei conti sulla gestione del “Comitato” si apprende che: non ha un solo dipendente; si avvale di un plotone di co.co.co; ottiene un contributo dallo Stato di circa 250 mila euro (750 mila, nel 2006); il ridotto numero di riunioni (pari a 4) del cda nel 2008 è espressione speculare di scarsa attività, che dovrebbe essere svolta da un presidente, un direttore generale, una giunta esecutiva e un collegio dei revisori.
"Dulcis in fundo" il “Comitato” avrebbe dovuto cessare per sempre la sua scarsa, se non inutile, attività fin dal 2008, ai sensi della legge n. 133/2008. Ad oggi, continua tranquillamente a esistere e per questo ha tutte le ragioni per affermare di essere sopravvissuto alla morte. Miracoli simili accadono solo in Italia.