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- di Franco Mostacci
Sono trascorsi ormai venti giorni dal deposito della sentenza n.70/2015 della Consulta, che ha definito incostituzionale il decreto "Salva Italia" emanato del Governo Monti, nella parte in cui taglia per il 2012-2013 l’adeguamento al costo della vita dei trattamenti pensionistici che eccedono di tre volte il trattamento minimo Inps.

Se una volta i messaggi al popolo bue venivano fatti dai balconi, oggi si preferisce farli dallo schermo televisivo. Le teleprediche sono una consuetudine nei paesi con regimi autoritari, durano ore e narrano di un paese inesistente, impossibili benefici derivanti da leggi liberticide. Anche il nostro Renzi da qualche mese ha intrapreso questo modus operandi, per magnificarci la sua “buona scuola”. E così, qualche giorno fa, come un maestrino, lavagna e gessetto alla mano, ancora una volta si è autocelebrato, spiegandoci quali sono i 5 pilastri della sua “rivoluzionaria riforma”.
Che la realtà superi la fantasia, è noto a tutti. E’ come la supera che, certe volte, continua comunque a sorprenderci.
Sento dire, anzi ripetere, che la domanda di mutui cresce, leggo sulla stampa di aumenti a due cifre delle compravendite. Mi chiama persino il mio bancario, chiedendomi se davvero non voglia approfittare dei tassi straordinariamente bassi, “come mai ho visto in venti anni che lavoro in banca”, e magari fare un debituccio per comprare una casa più grande.
Nell’ambito del semestre europeo, analogamente a quanto accade in Italia con il Def,
