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Lunedì, 20 Ott 2025

Il presidente in carica dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), professor Roberto Battiston, è stato nominato dal Miur, per un quadriennio, con decreto in data 16 maggio 2014, dall’allora ministra Stefania Giannini, in forza al governo Renzi.

Il 1° febbraio scorso, sul sito dello stesso Miur, è apparso un “avviso di chiamata pubblica alla candidatura per presidente dell’Agenzia spaziale italiana”, che è sembrato curioso quanto alla tempistica del ministero dell’Istruzione, università e ricerca, affidato dal governo Gentiloni alla senatrice Valeria Fedeli.

Infatti, l’avviso in questione è stato reso pubblico ben tre mesi e mezzo prima della scadenza del mandato del presidente in carica, un fatto davvero inusuale per il Miur che, solitamente al massimo lo fa con sessanta giorni di anticipo (anche perché i presidenti uscenti possono operare in regime di prorogatio per un altro mese e mezzo), con punte di appena tre giorni, come nel recente caso della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli, per il quale l’avviso è comparso il 1° dicembre 2017 e la nomina – all’esito della procedura di valutazione dei curriculum dei candidati, curata da un Comitato di selezione – è stata decretata dalla ministra Fedeli il 19 gennaio 2018, mentre la scadenza del mandato del precedente presidente era fissata al 4 dicembre 2017!

Anche se si potrebbe pensare in positivo, ipotizzando, nel caso dell’Asi, una concomitanza con un'inopinato sveltimento, d'ora in poi, dell’iter procedurale deciso dal Miur, c’è chi non trascura un’altra ipotesi e cioè che l’inusuale accelerazione possa dipendere dalla imminente scadenza elettorale, che potrebbe portare ad un cambio di bandiera alla guida del governo.

La conseguenza del tutto evidente è che se, come pare assai quasi certo, i tempi per la formazione di un nuovo governo non saranno rapidi, la nomina del nuovo presidente dell’Asi spetterà al governo uscente, su proposta della ministra Fedeli, alla quale il predetto Comitato di selezione indicherà una rosa di 5 nomi. Se così fosse, la scelta di anticipare e non di poco la pubblicazione del bando, consentirebbe all’attuale governo di effettuare una nomina tra le più significative tra quelle degli enti pubblici di ricerca che, altrimenti, spetterebbe alla nuova gestione di Palazzo Chigi.

L’Asi, infatti, al di là delle importanti finalità istituzionali, ha un budget da far invidia a un ministero con portafoglio, con entrate che, a fine 2016, hanno superato i 750 milioni di euro, di cui poco più di 500 provenienti dal Fondo ordinario del Miur.

Del tutto ininfluente, infine, con il citato "avviso di chiamata", appare la legge n. 7/2018Misure per il coordinamento della politica spaziale e aerospaziale e disposizioni concernenti l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia spaziale italiana”, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 10 febbraio scorso, che entrerà in vigore il 25 febbraio, che, tra l’altro, istituisce il "Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale”.

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