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Mercoledì, 09 Ott 2024

Dopo il mio articolo sul Foglietto della settimana scorsa, Augusto De Sanctis, attivista del Forum ambientalista H2O, gentilmente ha richiamato la mia attenzione sul punto 8.2 dell’Accordo INGV-Assomineraria, sponsorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).

Un punto sul quale, molto ingenuamente, non avevo espresso alcun giudizio, non avendone notato il significato devastante. Grazie a De Sanctis, mi sono convinto che lo scopo principale dell’Accordo è proprio far passare quell’articolo immergendolo in un insieme di considerazioni apparentemente innocue. Per certi versi, il punto 8.2 significa immunità o non perseguibilità dei petrolieri per eventuali disastri ambientali gravi.

La giornalista Virginia Della Sala, sul Fatto Quotidiano di domenica scorsa, ha scritto sull’argomento con il titolo significativo L’accordo coi petrolieri azzoppa i processi.

Non sembra che il testo pubblicato dal Fatto abbia ricevuto smentite o altre dichiarazioni da parte di coloro che hanno sottoscritto l’Accordo. Su una questione tanto dedicata, non sono neanche note le opinioni del ministro del MISE, Carlo Calenda, benché egli normalmente ami scrivere tweet praticamente su ogni atto del suo ministero.

Il punto 8.2 dell’Accordo recita "Le parti si impegnano a non utilizzare i risultati derivanti da studi, ricerche, consulenze etc. quali perizie di parte in vertenze di carattere legale".

L’interpretazione più ovvia, tanto per intendersi, è che se qualcuno denunciasse un petroliere dell’Assomineraria per qualche danno ambientale, i dati e le competenze dell’INGV non potranno essere usati in tribunale. Siccome tutti i dati, compresi quelli dei petrolieri, saranno nella disponibilità dell’INGV, di fatto nessuna evidenza scientifica potrà essere usata nei dibattimenti processuali.

 Autorizzazioni 2

La figura qui mostrata è presa dal Rapporto 2016 del Ministero dello Sviluppo Economico. È utilizzata solo a titolo esemplificativo, per mostrare il numero, l’entità e la localizzazione delle attività riconducibili all’Assomineraria già in corso o approvate. I petrolieri potranno implementare tranquillamente i loro progetti: per legge, nessuno sarà in grado di rilevare eventuali malfunzionamenti su basi scientifiche.

La filosofia con cui si è dato vita all’Accordo INGV-Assomineraria è la stessa con cui è stato siglato due anni fa un altro accordo fra Il MISE, la Regione Basilicata e lo steso INGV, per creare uno speciale sistema di monitoraggio per la Val D’Agri, zona ad altissima pericolosità sismica sede di estrazioni petrolifere e di iniezioni di fluidi pressurizzati. La Regione Basilicata ne ha autorizzato la stipula nel dicembre 2016. È consultabile il verbale di un incontro fra le parti svoltosi presso il MISE il 27 aprile 2017. Vi vengono descritti tanti buoni propositi e vi appare che le attività scientifiche sono praticamente tutte sviluppate o indicate dall’ENI.

Non sono disponibili altri documenti: per esempio, non si trovano i risultati delle misure che, stando a quanto previsto dall’accordo, dovrebbero esser "diffusi, in forma aggregata", sui siti web dedicati di MISE, Regione e Arpa Basilicata. Non sono neanche disponibili le relazioni previste dagli articoli 5, 6, 7 dell’accordo stesso.

Quello che sappiamo con certezza è che il sistema di monitoraggio è finanziato da ENI, cioè il controllato finanzia il controllore.

Il vero ruolo dell’INGV si capisce quando si legge che il monitoraggio funzionerà con il sistema cosiddetto "a semaforo". Appena venissero registrati fenomeni, non usuali per la zona, si interromperebbero immediatamente le reiniezioni. Come in un semaforo, quando scatta il rosso, le automobili frenano e non si verificano incidenti. Purtroppo, i processi che avvengono nella crosta terrestre non si possono frenare: anche se si interrompono tempestivamente le iniezioni di fluidi, i processi geodinamici ormai innescati potrebbero divenire catastrofici. Addirittura, non è specificato quali fenomeni non usuali verranno considerati per un eventuale allarme. Insomma, il ruolo dell’INGV è quello di essere l’unico responsabile in caso di un evento disastroso dovuto a un terremoto innescato da iniezioni di fluidi pressurizzati.

Da un comunicato della Regione Basilicata, si sa che sono riprese le reiniezioni di fluidi dopo incontri tecnici senza che la pericolosità sismica sia stata citata. Stiamo parlando di questioni che attengono alla sicurezza delle persone, dei nostri concittadini della Val D'Agri, della Basilicata in generale e degli stessi tecnici delle compagnie petrolifere.

Che quel tipo di disastri siano possibili lo dimostrano documenti ufficiali redatti da Ministeri e enti di Stato. Infatti, non a caso sulle relazioni tra attività antropiche e sismicità indotta/innescata in Italia, fu redatto un rapporto (ai sensi della Nota ISPRA Prot. 0045349 del 12 novembre 2013), da un gruppo composto da: DPC (Daniela Di Bucci, Mauro Dolce); MISE (Liliana Panei), ISPRA (Chiara D’Ambrogi, Fernando Ferri, Eutizio Vittori); INGV (Luigi Improta); CNR (IGAG – Davide Scrocca, IMAA – Tony Alfredo Stabile); OGS ( Federica Donda, Marco Mucciarelli).

Successivamente, il 24 novembre 2014, fu reso disponibile su internet “Indirizzi e linee guida per il monitoraggio della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle pressioni di poro nell'ambito delle attività antropiche” (redatto presso il MISE da Gilberto Dialuce, Claudio Chiarabba, Daniela Di Bucci, Carlo Doglioni, Paolo Gasparini, Riccardo Lanari, Enrico Priolo, Aldo Zollo) “al fine di mantenere al più alto livello delle conoscenze gli standard di sicurezza in zone sismicamente attive”.

Giunti a questo, non più sopportabile livello di contorcimento istituzionale, appaiono irrinunciabili chiarezza, logica e soprattutto buonsenso per tentare di dare un senso a tutto questo, ammesso che tutto questo abbia un senso (Vasco Rossi, cit.).

In realtà, la cosa che avrebbe un senso sarebbe azzerare tutto e ripartire dalla reale conoscenza scientifica delle questioni, separando funzionari e persone di nomina politica con i loro obblighi, dai pochissimi scienziati autentici e liberi da obblighi presenti fra gli autori dei due documenti.

Si spera che il nuovo governo voglia muoversi in questa direzione.

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Sismologo
Accademia del Lincei. Royal Astronomical Society.
Fellow dell'American Geophysical Union. Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna

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