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Sabato, 18 Ott 2025

Carlo Doglioni da quasi un anno è Presidente dell'Ingv, il più grande istituto di ricerca sismologica e vulcanologica in Europa; una volta anche il migliore!

Il 20 gennaio - in piena emergenza terremoto, con 30 persone sepolte sotto un albergo crollato - ha dichiarato all'Ansa che l'Ingv "è in bolletta" e che non ha i fondi necessari per svolgere attività di ricerca.

Non si può non restare sconcertati, infatti, dalla sgradevole inopportunità della tempistica scelta per un simile annuncio, ciò che appare davvero disdicevole è il fatto che Doglioni fosse ufficialmente a conoscenza delle gravi ristrettezze economiche dell'Ingv almeno dal 29 novembre scorso, quando il cda approvò il bilancio di previsione 2017 . Esso conteneva la relazione illustrativa dello stesso presidente, che evidenziava in maniera chiara e inequivocabile la crisi finanziaria dell'Ingv che, di fatto, avrebbe impedito all’ente di svolgere attività di ricerca.

Ebbene, se Doglioni avesse voluto chiedere maggiori risorse al governo, si sarebbe dovuto muovere in tempo, e il 29 novembre ancora lo era, prima dell'approvazione della legge di stabilità. Un presidente di nomina politica, come è quello dell'Ingv (e degli altri enti di ricerca) deve conoscere i tempi della politica e, nell'interesse dell'ente che presiede, deve saper agire con la necessaria tempestività.

Inoltre, per invertire il trend negativo delle finanze dell’Ingv, sarebbe stato assolutamente doveroso avviare da subito una drastica politica di contenimento delle spese, cominciando con il taglio di quelle inutili, per attività che si possono agevolmente effettuare "in economia" ovvero con personale interno, come ad esempio, quella relativa al Capo Ufficio Stampa, ruolo affidato a soggetto esterno all'ente, o con il ricorso (gratuito) all'Avvocatura dello Stato, per la difesa dell'Istituto nei giudizi, come non è avvenuto nella costosa causa riguardante il mancato acquisto della sede di Pisa.

Doglioni - che si appresterebbe a dotarsi anche di un "Portavoce" che, probabilmente, sarà anch'esso esterno all'ente, con un ulteriore costo aggiuntivo per le casse dell'Istituto - ha scelto di lanciare il sos tramite l'Agenzia Ansa, con grave ritardo e, quando si dice la combinazione, dopo due articoli apparsi sul Foglietto, il primo in data 12 gennaio e il secondo, una settimana dopo.

Entrambi gli editoriali denunciavano lo stato di crisi dell'Ingv che, paradossalmente, non poteva - per mancanza di risorse - svolgere quella che è la più importante tra le proprie finalità istituzionali: l'attività di ricerca.

Credo che esista una legge che consente di commissariare un ente che ha il bilancio in rosso per più anni. Forse è il caso di applicarla. Per il bene di tutti.

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P.S.

Quanto alla mancanza di risorse per svolgere attività di ricerca, mi risulta che la quota del fondo ministeriale per progetti premiali per gli anni 2015 e 2016 spettante all’Ingv dovrebbe essere di poco superiore ai 6 milioni di euro. Se è così, perché l’Ingv non è in grado di fare attività di ricerca? Forse perché tali fondi sono stati utilizzati per coprire le spese di funzionamento e per far quadrare il bilancio di previsione del 2016? Qualora ciò fosse accaduto, ma mi rifiuto di immaginarlo, la nuova gestione dell’Ingv (che, con la esclusione del presidente, ha lo stesso cda che il 24 novembre 2015 deliberò il predetto bilancio) ha segnalato ai competenti organi di vigilanza, e non solo, quello che si appaleserebbe una sorta di falso in bilancio?

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