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- di Enzo Boschi
(ANSA) - L'AQUILA, 15 GEN - "In quella riunione c'è stata una certa confusione di ruoli, mi dispiace che poi paghi una persona, però effettivamente una qualche carenza dal punto di vista comunicativo c'è stata".
(ANSA) - L'AQUILA, 15 GEN - "In quella riunione c'è stata una certa confusione di ruoli, mi dispiace che poi paghi una persona, però effettivamente una qualche carenza dal punto di vista comunicativo c'è stata".
Ho scritto il commento all'incongruo discorso natalizio in videoconferenza di Stefano Gresta, presidente dell’Ingv, il giorno stesso della sua performance, il 19 dicembre scorso.
Il testo, insieme ad altri due commenti sullo stesso argomento, è apparso sul sito www.usiricera.it, dal momento che Il Foglietto era "chiuso" per le vacanze natalizie.
Molti che hanno letto il mio intervento mi hanno chiesto, forse increduli, di vedere la targa, dedicatami anni fa, che vi è citata. Lo faccio volentieri. Forse non è molto elegante da parte mia ma, essendo "invecchiato male", non ci si può ormai aspettare molto da me.
Rileggendo il testo, scritto "a caldo", mi accorgo che forse su un punto non sono stato sufficientemente chiaro.
Un Presidente di un importante ente di Stato, che approfitta delle sue prerogative e dei mezzi che l'ente stesso gli mette a disposizione per insultare e minacciare pubblicamente suoi sottoposti e altri non ben identificati va immediatamente rimosso.
All'ente in questione sono affidati compiti delicatissimi, che attengono alla sicurezza del Paese. È necessario, quindi, che venga sostituito da persona esperta, serena e con una credibilità scientifica decisamente superiore.
*Geofisico
Su Facebook ho trovato questa frase: "Mi ricorderò sempre di chi c'è stato quando avevo bisogno e ricorderò uno a uno chi mi ha voltato le spalle".
Un programma che intendo sviluppare in maniera riservata, per la prima parte, e pubblicamente, per la seconda.
Qualcuno, di recente, mi ha fatto avere un video dove Carlo Doglioni, docente di Geologia presso un'università nota come "La Sapienza", spiega a dei giovani ignari qualche concetto di Sismologia.
Di seguito riporto la trascrizione di una parte della performance del Doglioni mentre risponde a uno studente.
Ho trascurato, per carità cristiana, una parte iniziale, che si può trovare nel video, dove si parla di terremoti in altri pianeti con approccio "bendandiano".
Questo video è il terzo di una serie. Ho, però, preferito non guardare gli altri due.
STUDENTE: “Nel caso dell’Aquila si è visto che ci son stati come dei terremoti di preavviso riguardo a quello più importante del 6 aprile. Son state poi considerati dalla Protezione Civile,come prevenzione, per sapere che ci deve essere un terremoto distruttivo, oppure no? Perché son state dette molte cose al riguardo però non è ben chiaro.”
DOGLIONI:"Il modello che io vi ho presentato oggi è stato fatto grazie all’esperienza dell’Aquila: prima io personalmente non lo conoscevo. Adesso mi sentirei di dire che si poteva dire che c’era, però io stesso – a parte che io non conoscevo terremoti precursori – ma non avrei potuto dire che stava per arrivare un terremoto.
Certamente sono stati un po’ superficiali perché non potevano dire che non c’era rischio quando c’era una sequenza in corso, perché erano dei terremoti che aumentavano di numero e aumentavano di magnitudo, quindi non era stato raggiunto il picco, perché in genere se ci sono dei terremoti che aumentano, poi c’è il picco, e poi dei terremoti uno sciame successivo, quindi c’è un picco dell’energia … E’ un discorso molto complicato.
Certamente ho trovato leggero l’atteggiamento di non dire: non possiamo dire che non c’è rischio. Già il fatto di dire che non c’è rischio è di fatto già una previsione. Ora noi adesso sulla base di quella esperienza abbiamo imparato moltissimo e possiamo cercare di applicarlo e metterlo in opera per il futuro e cioè che ci sono molte evidenze che ci possono aiutare a dire ’sta per arrivare un terremoto’ in un ambiente estensionale tipo il nostro”.
Il linguaggio del Doglioni non è elegantissimo ma uno che insegna in un ateneo che si chiama “La Sapienza” non ha bisogno di preoccuparsi di simili dettagli.
Si evince, comunque, che esisterebbe un "modello", elaborato non si sa da chi, che "ci può dire che sta per arrivare un terremoto". Non viene però svelato, almeno non in questa circostanza.
È un peccato perché potrebbe essere di grande consolazione per le genti che vivono in zone pericolose.
Oppure è stato svelato ma io non ne sono edotto perché, "invecchiando male", non controllo più le prestigiose riviste scientifiche ove un siffatto risultato epocale forse potrebbe essere apparso.
Chissà se con tale miracoloso "modello" si è stabilito un clima di competizione con il mitico OEF (utilizzato all'Ingv ma sembra abbandonato dall'USGS), il sistema di previsione operativa che funziona sia per i terremoti che per le eruzioni vulcaniche e per qualunque altra disgrazia che possa essere definita in inglese con un vocabolo che cominci per E.
In tutta sincerità non mi meraviglierei affatto se lo scontro fosse già durissimo, senza esclusione di colpi!
Quello che mi interessa in questa sede è rimarcare che il Doglioni definisce "superficiali" prima e "leggeri" dopo i partecipanti alla riunione della Grandi Rischi.
A quella riunione io c'ero e vorrei sapere chi e quando disse che "non vi è rischio".
Doglioni, un docente de “La Sapienza”, non potrà esimersi dal rispondere a questa domanda. Se ha fatto una simile affermazione avrà appropriati documenti per poterlo dimostrare in qualunque sede. E che sarà, immagino, impaziente di mostrare. Anzi se volesse potrebbe farlo subito.
I video sono tuttora sul web e credo ci resteranno per sempre ... o per un tempo ... bastante.
Non ironizzerò sull'idea di Sismologia del Doglioni che traspare anche da queste poche frasi, sopratutto perché, anche se la Sismologia che ho frequentato e frequento io è una disciplina molto diversa, ognuno è libero di farsi le discipline come meglio crede.
Mi dispiace per gli studenti. Ma, se sono svegli, sapranno capire con chi hanno a che fare ... se non lo sono, tant'è: un qualunque tipo di Sismologia andrà bene per loro.
Un discorso un po' darwiniano se si vuole: ho avuto un'esperienza analoga, forse anche peggiore se possibile, eppure son contento di come me la sono cavata, benché ormai stia "invecchiando male", come mi ha ricordato in una recente performance davvero dimenticabile qualcuno di "media" capacità "ufficiale" (di cui mi occupo in un altro articolo del Foglietto).
Chi sta invecchiando bene avrebbe forse il dovere morale di chiedere la rimozione di un simile docente, dopo avergli spiegato con parole semplici che Galileo non è esistito invano.
"Interessante" il concetto di "terremoto di preavviso" qui introdotto sicuramente senza colpa dallo studente del Doglioni.
Fa tornare alla memoria il "terremoto di innesco", introdotto da un "esperto" che testimoniò al processo di L'Aquila e che quasi scoppiò in lacrime perché, forse per l'indifferenza del PM, non riuscì a mostrare di essere il più bravo della classe.
Per fortuna sua ... si è poi "rifatto"con l'OEF.
Non vorrei si pensasse che ricordo solo Doglioni fra i tanti che avrebbero saputo cosa fare e cosa dire prima del terremoto aquilano ma con comodo: settimane, mesi addirittura anni dopo che si era verificato.
Li ricorderò tutti: ho cominciato solo dal più "titolato".
Li ricorderò anche senza usare fotografie.
Nel frattempo questi speciali "esperti" potrebbero spiegarci perché i numerosi "sciami sismici", sviluppatisi in Italia negli ultimi cinque o sei anni, non hanno ancora prodotto terremoti disastrosi o se, invece, catastrofi stanno per colpirci, come qualcuno continua a suggerire in modo allusivo, forse per particolari interessi suoi.
Denaro pubblico viene speso per questo scopo e funzionari pubblici vi si dedicano: è allora nostro diritto sapere.
Non a caso della comunicazione gli stessi "esperti" hanno fatto quasi un credo religioso!
Doglioni, per esempio, potrebbe dirci se gli sciami in corso "hanno raggiunto il picco" o lo stanno per raggiungere. Dispone del modello e quindi dovrebbe esserne capace ... e allora ci dica e ci spieghi.
Si potrebbe approfittare dell'occasione per sapere quali errori avremmo commesso a L'Aquila, evocati anche dal mio successore alla guida dell’Ingv nel suo discorso di insediamento, con moglie e figli al seguito. Non è forse un caso che egli cercò disperatamente, ma inutilmente, di divenire un membro de "La Sapienza", insomma di essere ufficialmente "sapiente".
Noi che non siamo de "La Sapienza", siamo qui per imparare dal Doglioni, che è "sapiente" a tutti gli effetti di legge.
Ci contiamo molto ... adesso che lui stesso si è definito in grado di dire e di fare ... "in un ambiente estensionale come il nostro".
Fosse un ambiente compressivo capiremmo eventuali difficoltà del "sapiente"... perché "il discorso sarebbe molto complicato". Ma è estensionale ...
*Geofisico
Post Scriptum
Comunicazione di servizio per gli scrittori anonimi: inviate le lettere in viale Berti-Pichat n. 8. Alcuni le mandano in Via Zamboni, alla sede centrale. Così facendo mi arrivano con un paio di settimane di ritardo, con conseguente mio avvilimento ritardato.
Lo dico per voi e per il vostro bene. Per il vostro bene e per quello dei vostri cari, prego tutti i giorni ...
Un terremoto genera onde meccaniche sia longitudinali che trasversali. Quelle longitudinali sono chiamate così perché il segnale o la perturbazione "trasportata" dall'onda agisce nella stessa direzione di propagazione dell'onda. In quelle trasversali, invece, il segnale giace sempre in un piano perpendicolare alla propagazione. Sono quindi onde molto diverse che propagandosi e sulle costruzioni producono effetti molto diversi. Le longitudinali sono più veloci e arrivano per prime alle stazioni di osservazione: per questo vengono chiamate P. Le trasversali arrivano dopo e vengono chiamate S, seconde.
Se l'epicentro è lontano dall'osservatore, possono passare anche molti secondi fra l'arrivo delle P e l'arrivo delle S, che sono quelle veramente distruttive. Viene allora spontaneo pensare alle P come un avvertimento dei danni che stanno per verificarsi in edifici non particolarmente ben costruiti.
Con questo ragionamento qualcuno ha ideato uno strumento che con un segnale sonoro informa dell'arrivo di onde P, consentendo così, almeno in linea di principio, alle persone di mettersi rapidamente al sicuro prima che arrivino le pericolose onde S. E si è messo anche a far pubblicità, cercando di venderne il più possibile. Nello spot pubblicitario che ho sentito io, mi sembra che siano state dette cose corrette. Ciononostante, sembra su segnalazione della Protezione Civile, è in corso un'indagine da parte di chi di dovere per verificare che non si tratti di pubblicità ingannevole. Molti si sono addirittura scandalizzati!
Come suol dirsi in queste circostanze, che la giustizia segua il suo corso!
Tuttavia, sommessamente, mi permetto di osservare che qualcosa di analogo, chiamato elegantemente in inglese Early Warning, è stato sviluppato o in corso di sviluppo da prestigiosi Sismologi, con adeguati finanziamenti pubblici.
Ovviamente, chiamandolo Early Warning e non, per esempio, "allerta tempestiva" (come farebbe uno come me innamorato della lingua italiana), sembra una cosa molto più importante. Invece è esattamente la stessa cosa, basata esattamente sullo stesso principio fisico.
Forse ciò che ha fatto indispettire è che il privato ha sviluppato e prodotto il sistema con soldi suoi e lo vende, mi sembra, a un prezzo decisamente contenuto. Quasi quasi me lo compro anch'io ... in fondo non costa molto: potrei usarlo come regalo natalizio, non banale e imprevedibile, per i miei amici ... Costa poco più di una cravatta di Marinella su misura ... Con una camicia su misura di Finollo se ne comprano almeno sette!
È stato chiamato "Guardian SismAlarm", utilizzando anche in questo caso la lingua inglese e questo ha forse ulteriormente infastidito persone "importanti", che si sono trovate di fronte un competitor (mi adeguo ...) imprevisto.
Chi ha prodotto, per quel che mi è dato sapere, un ottimo strumento senza chiedere niente allo Stato sicuramente non suscita molta simpatia in chi è uso scaricare sullo Stato le spese e tenere per sé i guadagni. In chi vuole avere ragione a priori senza discutere, perché non è all'altezza, e a calunniare chi la pensa in modo diverso e che è in tutta evidenza di livello intellettuale indiscutibilmente superiore.
Lo sviluppo e la produzione di strumenti, vergognosamente effettuata con soldi pubblici, è molto più intensa di quanto non si creda. Addirittura per facilitarne la vendita si è arrivati ad affermare che l'utilizzo di certi strumentini avrebbe ridotto il numero delle vittime nel terremoto di L'Aquila. Possibilmente da utilizzare in gran numero per ottimizzare ... i guadagni.
Ma il modo più seguito di pubblicizzarli consiste nel fare paura, preconizzando terribili terremoti in zone notoriamente sismiche, presentandoli poi come talismani per la sicurezza.
Più recentemente, sempre per incrementare le vendite, si è scoperta la "sismicità indotta", cioè la registrazione e lo studio di piccole scosse di origine antropica, per lo più legate all'industria petrolifera. L'idea è nata con la sequenza dei terremoti emiliani del 2012, dove si è assistito all'apoteosi dell'ignoranza e della presunzione interpretate da piccoli personaggi patetici e grotteschi. Pensando, poi, che i petrolieri sono ricchi ...
Ma come è nata l'idea della sismicità indotta?
Nel 2012 in Emilia ci furono due scosse forti ravvicinate nel tempo e nello spazio: il 20 e il 29 maggio. La Commissione Grandi Rischi dopo la prima scossa si guardò bene dal riunirsi. Non venne data alcuna indicazione. La maggior parte delle vittime si ebbe, poi, con la seconda scossa.
Dal quadro di danneggiamento apparve evidente che nessuna prevenzione era stata sviluppata. Si cercò allora di far dimenticare queste due gravissime omissioni, una “scientifica" e l'altra "amministrativa", impegnandosi a spostare l'attenzione su possibili origini fantasiose, benché prive di senso, delle due scosse.
A questo scopo fu creata una Commissione, nota con l'acronimo ICHESE, fatta da anziani "esperti" con competenze, difficilmente verificabili, sulla fisica della sorgente sismica. ICHESE propose come causa delle due scosse le estrazioni petrolifere effettuate in località Cavone. La prima, di magnitudo 6 a circa 20 km di distanza, la seconda, una decina di giorni dopo anch'essa di magnitudo 6, praticamente a ridosso del Cavone stesso.
Il banale buonsenso suggerirebbe che la prima scossa fosse la più vicina. Un'evidente assurdità quindi, anche per chi non ha speciali competenze geofisiche.
È da notare che ICHESE, però, consapevole di affermare cose difficilmente accettabili, propose anche, con una totale assenza di senso del ridicolo, un'altra commissione per capire quello che essa stessa aveva affermato.Non si hanno notizie delle attività di questa seconda commissione, forse perché il compito assegnatole era troppo arduo.
Verranno successivamente costituite altre Commissioni, ognuna delle quali per sostenere e giustificare la precedente. Tutto questo in un turbinio di interventi di personaggi dell'INGV, dell'OGS, dell'ISPRA, del MEF, del MATT ... nel disperato tentativo di dare un senso alle assurdità che emergevano come in una valanga incontrollabile!
Indubbiamente, uno dei momenti più brutti della nostra storia recente.
Con nostri concittadini contemporaneamente in una situazione molto disagiata, a causa delle scosse del 2012, mentre i consiglieri regionali erano alle prese con lo scandalo chiamato "Rimborsopoli"... ricordando che è esclusivamente della Regione il compito di mitigare il rischio sismico, secondo la Costituzione vigente.
Più recentemente, un'ulteriore (la sesta o la settima) Commissione, per conto del MEF, ha fornito le linee guida per misurare le caratteristiche della sismicità indotta.
Tutto sembra fatto in modo che attività di questo tipo possano poi essere finanziate solo a personaggi di fiducia dei membri della Commissione stessa. Magari gli stessi che poi producono gli strumentini adatti all'uopo o a coloro che si impegnano formalmente a usarli in modo sistematico. Ma sia chiaro, è solo un'impressione dovuta esclusivamente alla mia malevolenza ...
Certo è strano che i personaggi in gioco siano sempre più o meno gli stessi, apparentemente una vera e propria confraternita di mutuo o reciproco soccorso. Ma sono io maligno: sicuramente si meritano tutto e di più ancora, perché sono bravi ... anche se non è facile, anzi è molto faticoso, acclararne le "indubbie" competenze sismologiche. Particolarmente inquietante è la presenza quasi costante di un anziano professore napoletano, tuttologo professionista, e di suoi fedeli sodali ...
Dedicherò l'anno che sta arrivando divertendomi a dipanare gli argomenti alla base dei legami che costituiscono questa specie di carro di Tespi ... apparentemente inesorabile e sempre in movimento, alla ricerca di nuove opportunità di ... crescita o meglio ... di guadagno.
Essendo l'ultimo numero del Foglietto del 2014, voglio fare gli auguri a persone che mi sono molto care o mi sono diventate carissime in questi ultimi due anni, che non mi hanno mai lasciato solo durante una lunghissima traversata del deserto.
Due anni durissimi, che mi hanno fatto capire quanto poco so giudicare la gente e quali livelli di squallore possano raggiungere alcuni, nella ricerca disperata di annullare le proprie frustrazioni e la consapevolezza della propria sostanziale inutilità.
Una brutta notizia per loro: ho tanto tempo libero, una salute accettabilmente buona, un'ottima memoria e una gran voglia di raccontare. Ma (forse) non tirerò fuori lettere riconoscenti o addirittura ringraziamenti e testimonianze di affetto incise su argento ... perché dovevano essere imperiture ...
Due anni che si sono conclusi incontrando tre Giudici attentissimi, riservatissimi e schivi. A L'Aquila, e non altrove, come amici cari e giustamente preoccupati per noi suggerivano.
Ai tre giudici, a Giulio, a Ingrid e a coloro che ci hanno operativamente sostenuto con tanta umana pietas e con lo studio critico tutt'altro che facile delle carte dedico le ultime righe che concludono "La cognizione del dolore" di Carlo Emilio Gadda (Einaudi), una descrizione del risveglio che mi ha emozionato: "... E alle stecche delle persiane già l'alba. Il gallo, improvvisamente, la suscitò dai monti lontani, perentorio ed ignaro, come ogni volta. La invitava ad accedere e ad elencare i gelsi, nella solitudine della campagna apparita".
Un risveglio luminoso, che auguro dal profondo del cuore, anche al Foglietto, nel 2015.
Il Foglietto: portato avanti con tanta fatica dai miei fratelli della redazione, che hanno continuato a credere in me, anche nei momenti peggiori.
Il Foglietto: molti lo temono perché moltissimi lo leggono, anche se non tutti lo ammettono.
Il Foglietto: senza pubblicità e senza nessuna possibilità di influenzarlo.
Il Foglietto: le minacce non hanno effetto, anzi ci ravvivano e ci stimolano.
Il Foglietto: sono stato accusato di scriverci, credendo di sminuirmi, da un rottame umano in una lettera diffamatoria inviata al Ministro. Ho ricevuto invece complimenti per i miei articoli, letti "con interesse e divertimento".
Infine un augurio, che non definisco, per coloro che prevedono i terremoti operativamente, per gli indovini, per i guaritori di malattie terribili, per coloro che se la prendono con i vaccini ...
La vostra esistenza dimostra, se non altro, che almeno abbiamo ancora la libertà di espressione.
*Geofisico
Nel 2012, nella rivista Journal of Applied Volcanology, Paolo Papale e Warner Marzocchi, insieme ad altri due ricercatori dell'INGV, pubblicarono un lavoro dal titolo: "Operational Eruption Forecasting (OEF) at risk volcanoes: the case of Campi Flegrei".
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