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Mercoledì, 09 Ott 2024

Redazione

Nel 2011 cade il centocinquantenario dell'unificazione nazionale e in tutta l'Italia, pur tra mille polemiche, fervono i preparativi per le celebrazioni.

L'Istat, istituito nel 1926 e riorganizzato  tre anni dopo, in quanto creatura del fascismo sarebbe dovuto rimanere estraneo all'evento. Sennonché, in via Balbo l’evento celebrativo prima è stato assunto a presupposto per l'edificazione, poi sfumata, dell'agognata sede unica, ora viene evocato dal cda dell'ente per la costituzione di un servizio ad hoc preposto proprio all'organizzazione delle predette celebrazioni.

Il revisionismo in auge nel nostro Paese sembra non conoscere confini. E' singolare che non ci si accorga come, estendendolo persino alla storia della statistica ufficiale, esso stia pericolosamente sbandando verso l'ucronìa.

Si tratta di una pervicacia degna di miglior causa, che ben potrebbe essere orientata al miglioramento della tempestività e della qualità dell'informazione statistica. Questo sì l'evento da celebrare.

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