Da oggi fino al 12 febbraio, in occasione della "Giornata internazionale delle ragazze e delle donne nella scienza", celebrerò ogni giorno una figura femminile che ha lasciato il segno nel campo dell’Intelligenza Artificiale (IA) e i suoi contributi innovativi.
Fei-Fei Li (1976) è una scienziata cinese, nata a Pechino e naturalizzata statunitense dopo essersi trasferita nel New Jersey all’età di 12 anni, seguendo il padre. Laureata in fisica, ha proseguito gli studi in informatica a Princeton e dal 2009 insegna a Stanford, dove ha diretto lo Stanford AI Lab.
Il suo contributo più rivoluzionario è stato il progetto ImageNet, un immenso database di 14 milioni di immagini annotate manualmente.
Prima di ImageNet, la ricerca in IA si concentrava sugli algoritmi, ma Fei-Fei Li ha cambiato il paradigma: senza grandi quantità di immagini di qualità, anche i migliori algoritmi non funzionano bene.
ImageNet ha permesso di addestrare le reti neurali su un dataset vastissimo, migliorando l’accuratezza della visione artificiale e aprendo la strada a innovazioni fondamentali nel deep learning (metodo di intelligenza artificiale che insegna ai computer a elaborare i dati seguendo una modalità ispirata al cervello umano).
Le sue ricerche hanno avuto un impatto diretto su tecnologie oggi comuni, come il riconoscimento facciale, l’analisi di immagini mediche, i sistemi di sorveglianza e le auto a guida autonoma.
Negli ultimi anni si è dedicata all’applicazione dell’IA in ambito medico, per ridurre gli errori clinici e sviluppare ambienti intelligenti che migliorano l’interazione tra esseri umani e tecnologia.
Nel corso “Da ChatGPT a Gemini. Indagando l’IA generativa”, che si terrà in Lud dal 6 febbraio 2025, esploreremo anche il fenomeno delle allucinazioni dell’IA, analizzando risposte che, pur apparendo esaustive, efficaci, chiare e logiche, sono in realtà inventate e prive di fondamento.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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