- Dettagli
- di Redazione
di Franco Mostacci
La spending review del governo punterà anche sui buoni pasto, come se mangiare fosse un privilegio.
di Antonio Del Gatto
L'Inps, con la circolare n. 84 del 14 giugno 2012, fornisce le istruzioni per l'applicazione dell'articolo 18, comma 5, del decreto legge n.98 del 2011, convertito dalla legge n. 111 del 2011.
Redazione
La riforma delle pensioni adottata dal Governo Monti, ha introdotto tra l’altro, dal 1° gennaio 2012, il sistema di calcolo col metodo contributivo. Il provvedimento ha come destinatari quanti alla data del 31 dicembre 1995 avevano maturato 18 anni di contributi. Per costoro fino al 31 dicembre 2011 il calcolo della pensione avviene col metodo retributivo.
di Flavia Scotti
Il concetto di "piena conoscenza" dell'atto lesivo, rilevante ai fini della decorrenza del termine d'impugnazione dei provvedimenti amministrativi, sia con riferimento alla previgente disciplina (l'art. 21, primo comma, l. n. 1034/1971), sia con riguardo a quella attuale (l'art. 41, 2° comma, codice di procedura amministrativa), non deve essere inteso quale "conoscenza piena ed integrale" dei provvedimenti che si intendono impugnare, ovvero di eventuali atti endoprocedimentali, la cui illegittimità infici, in via derivata, il provvedimento finale.
Ciò che è, invece, sufficiente ad integrare il concetto di "piena conoscenza" è la percezione dell'esistenza di un provvedimento amministrativo e degli aspetti che ne rendono evidente la lesività della sfera giuridica del potenziale ricorrente, in modo da rendere percepibile l'attualità dell'interesse ad agire contro di esso.
Nel caso esaminato dal Consiglio di Stato e definito con sentenza n. 2974 del 22 maggio 2012 (Pres. Numerico, Est. Forlenza), è stato ritenuto che determinava "piena conoscenza" di una procedura già avviata la presentazione di due domande di accesso agli atti della gara stessa.
La lettera
Caro direttore,
il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, prof. Elsa Fornero, rilascia dichiarazioni sulla possibilità di licenziare i dipendenti pubblici, auspicando che nelle prossime modifiche normative sia previsto qualcosa di simile a quello che è stato fatto per i dipendenti privati.
Sorgono due domande: la materia di cui si occupa il prof. Ministro Fornero è così leggera da consentire divagazioni su temi di competenza di altro Ministro? E poi: perché il Ministro prof., prima di pensare a licenziare chi lavora, non suggerisce al Suo Collega che si occupa dei pubblici dipendenti di sopprimere le disposizioni che potrebbero favorire ingressi preferenziali, senza concorsi, di persone da gratificare con stipendi ad hoc?
L'art. 19.6 della legge base che oggi disciplina il pubblico impiego (decreto legislativo n.165 del 2001) permette di attribuire incarichi dirigenziali anche ad esterni all'Amministrazione, integrandone il trattamento economico con "una indennità commisurata alla specifica qualificazione professionale, tenendo conto della temporaneità del rapporto e delle condizioni di mercato relative alle specifiche competenze professionali".
E allora, da tecnici a politici il passo è breve, ma la fretta è cattiva consigliera, e, specie se il piatto piange, il silenzio è d'oro.
Lettera firmata - Roma
di Flavia Scotti
Nell'ultimo "Rapporto annuale sulla situazione del Paese", l'Istat prova a descrivere cosa è successo negli ultimi anni in tema di conti pubblici: "Per tre anni consecutivi l'indebitamento netto supera la soglia imposta dalle regole europee, facendo scattare nel 2005 la procedura per deficit eccessivi contro il nostro Paese".
di Antonio Del Gatto
Svolta epocale della giurisprudenza in materia di videosorveglianza dei dipendenti. Non commette ora reato l'imprenditore che videosorveglia i dipendenti, dopo avergli fatto firmare un foglio di autorizzazione. Ciò anche in assenza di un accordo con le rappresentanze sindacali.
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