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Sabato, 09 Nov 2024

"L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, pur non entrando nel merito dei risultati ottenuti, attesta la validità del modello generato".

 

Con questa frase si conclude il Rapporto dell'INGV, datato 18 luglio 2014, con cui viene, usando una bruttissima parola, validato il rapporto di "Sei Docenti Americani" di cui ho parlato nel Foglietto del 22 luglio, dopo averlo appreso dalla Gazzetta di Modena. È del tutto evidente che a "validare" sono i cinque firmatari del testo, ovviamente autorizzati dai vertici dell'Istituto di via di Vigna Murata: una comunità di ricercatori ha in genere opinioni molto variegate.

Successivamente alla pubblicazione del Foglietto della scorsa settimana ho ricevuto sull'argomento, da numerose provenienze diverse, una quantità inverosimile di rapporti, verbali e notizie di varia natura tra le quali riesco a malapena ad orientarmi. Quello che d'ora innanzi chiamerò Rapporto americano, corregge l'ormai tristemente famoso Rapporto ICHESE.

A ICHESE nelle settimane passate abbiamo dedicato notevole attenzione. Lo abbiamo trovato incomprensibile, inutile e fuorviante.

Si ha l'impressione adesso che si cerchi di fare in modo che il Rapporto americano ponga termine a questa grottesca vicenda, che per certi versi sta diventando incontrollabile e per qualcuno, forse, anche "pericolosa".

Si osservi subito che l'INGV, nella sua validazione, si limita ad affermare che i metodi degli americani sono corretti e che il "gruppo di scienziati coinvolti nello studio è di assoluto valore internazionale con competenze di vertice sui temi in oggetto".

Si guarda bene però dallo stabilire che considera validi i risultati ottenuti dagli americani.

Tra l'altro l'INGV afferma che:

"La variazione di sforzo di Coulomb generata dal terremoto principale del 20 Maggio ha prodotto un carico di 6 bars sulla faglia che poi si è mobilitata con l’evento del 29 Maggio. Da lavori in letteratura questa variazione sarebbe sufficiente per innescare l’evento del 29 Maggio. La procedura seguita è scientificamente rigorosa, i dati, le elaborazioni e i risultati sono ben chiariti e ben descritti. I risultati costituiscono una naturale integrazione al rapporto della commissione ICHESE".

Se il Rapporto americano è una naturale integrazione di quello ICHESE, che cosa ha generato il primo terremoto in Emilia, quello del 20 maggio? Certamente non il Cavone, come ICHESE pretenderebbe. Ma l'INGV non lo dice esplicitamente.

Attenzione: non sono i risultati "americani" che "costituiscono una naturale integrazione" dell'ICHESE ma le valutazioni INGV su tali risultati.

Infatti all'ICHESE, che afferma che i terremoti del 2012 (compreso quello del 20 maggio) potevano esser generati dal Cavone ma che "non si può dimostrare", l'INGV risponde che gli americani sono bravissimi, che i metodi utilizzati sono il non plus ultra ma niente viene detto sui loro risultati, che di fatto azzerano l'ICHESE.

L'INGV, forse senza rendersene conto, condivide pienamente uno dei risultati americani: la scossa del 20 maggio "ha prodotto un carico", che ha poi innescato l'evento del 29 maggio. E questo è considerato ragionevole da "lavori in letteratura". Spero che nessuno si offenda se affermo che non c'è bisogno di consultare la "letteratura" ma che basta il semplice buonsenso e un po' di informazioni sulla sismicità italiana per immaginare che dopo il 20 maggio un'altra scossa della stessa entità poteva verificarsi.

E ritorna ancora la domanda: perché si è lanciato un allarme una decina di giorni dopo la seconda scossa, in giugno a sequenza conclusa, e nulla è stato fatto tempestivamente dopo la scossa del 20 maggio?

Domanda ancor più che legittima, visto che anche l'INGV afferma, o è costretto ad affermare per accettare la "filosofia americana", che la seconda scossa è determinata dalla prima.

Leggendo poi:

"Nelle conclusioni del capitolo si evidenzia come gli sforzi dovuti alla contrazione del reservoir legata alla produzione agiscano in senso di promuovere terremoti al di fuori dalla zona di Cavone. I calcoli però mostrano come i valori di tali sforzi siano al di sotto dei valori legati al carico di sforzo tettonico della regione e nettamente al di sotto, per l’ipocentro del terremoto del 29 Maggio, anche alle variazioni statiche prodotte dal terremoto del 20 Maggio. Le variazioni a maggior distanza, ovvero all’ipocentro della scossa del 20 Maggio sono praticamente nulle",

viene spontaneo chiedersi se c'è bisogno degli americani per fare simili osservazioni e che cosa sta succedendo in un ente che queste cose può (poteva?) trattare molto agevolmente.

Non si può non notare che coloro che all'interno del'INGV lavorano con grande esperienza e risultati importanti su questi argomenti non sono stati coinvolti in questa operazione. Non è dato sapere se per loro scelta o per scelta dei vertici.

Ma c'è di più. Si arriva ad affermare:

"ll Rapporto in oggetto illustra una serie di studi, logici e consequenziali, condotti al fine di ottenere una descrizione quantitativa del ruolo svolto dalle attività di sfruttamento del sottosuolo del campo di Cavone nell’indurre o eventualmente favorire il verificarsi dei terremoti dell’Emilia del 2012. Tale descrizione quantitativa, riassunta nel Modello Dinamico calcolato, integra i punti lasciati aperti dal precedente rapporto della commissione ICHESE".

Il Rapporto in oggetto è quello americano e, come ho già detto, non integra ma corregge il Rapporto ICHESE, anzi lo azzera. Bisogna essere onesti: fra i due rapporti c'è una differenza nella qualità scientifica semplicemente abissale.

La cosa che mi ha particolarmente colpito è l'improvviso apparire del Rapporto americano, che sembra aver messo tutti d'accordo con la benedizione dell'INGV, che arriva a definirlo addirittura un'integrazione dell'ICHESE.

In tutti i documenti in mio possesso, del Rapporto americano non si parla mai fino al 7 luglio scorso, quando viene citato insieme ai curriculum dei sei americani in un rapporto del Laboratorio Cavone.

Per quanto bravi siano, questi sei americani certamente non sono stati in grado di preparare il Rapporto in una settimana, visto che sono in grado di rispondere il 15 luglio in teleconferenza ai quesiti di coloro che hanno stilato la "validazione".

Si ha la netta impressione che il Rapporto americano sia stato richiesto molto prima da altri, magari per altro, per altri scopi e poi utilizzato per tentare di "chiudere il cerchio".

Sembra, insomma, che ci troviamo di fronte non alla conclusione di un dibattito scientifico, per quanto aspro, ma ad una operazione di "alta" strategia: ICHESE, inaspettatamente, crea problemi seri per tutto il comparto dell'energia; i cittadini con i loro Comitati sono sul piede di guerra; l'INGV non ha preso posizioni decise fin dall'inizio e non può smentire direttamente ICHESE. Soluzione: si trova un rapporto scientificamente inattaccabile, che viene dalle migliori Università americane, e l'INGV dice che va bene, ma senza criticare minimamente ICHESE.

Attenzione però: l"INGV dice che vanno bene i metodi e che gli autori dello studio sono bravissimi, ma non dice niente sui risultati. Non può dir niente perché, come il Ministero delle Infrastrutture e dello Sviluppo Economico (MISE) ha esplicitamente detto in un comunicato stampa, l'INGV è stato coinvolto fin dall'inizio nell'operazione e, quindi, non può esprimere giudizi negativi sull'ICHESE, perché si smentirebbe.

Che il Rapporto americano sembra apparire, all'improvviso, una vera e propria epifania, è dimostrato anche dal "Rapporto sullo stato delle conoscenze riguardo alle possibili relazioni tra attività antropiche e sismicità indotta/innescata in Italia. 27 giugno 2014, che, con grande cura, fa un resoconto molto dettagliato su tutti i possibili studi, pubblicazioni, rapporti, convegni ... sull'argomento. È un lungo documento del 27 giugno scorso e il Rapporto americano mi sembra che non vi sia citato. È utilissimo perché ricostruisce, con precisione, tutti gli avvenimenti della vicenda. In particolare, appare in tutta evidenza chi ha avuto la bella pensata del Cavone "generatore di terremoti": un modo di distogliere l'attenzione da omissioni gravissime, come si è indotti a sospettare, o semplice ignoranza?

Nel giugno del 2012, quando la sequenza sismica della Bassa emiliana era ormai conclusa, "qualcuno" convinse  l'allora Presidente Mario Monti a lanciare un allarme per un possibile terremoto a Ferrara, sperando così di conquistarsi fama imperitura. Il terremoto fortunatamente non ci fu, ma quel "qualcuno" cercò in tutti i modi di sviare l'attenzione dalla sciocchezza commessa. È così che nascono le proposte di cause fantasiose per le scosse del 2012, anche violando il principio di conservazione dell'energia, la teoria della tettonica a placche e il semplice buonsenso. Proposte assurde ma che trovarono terreno fertile fra coloro che avevano il problema di non aver recepito le indicazioni della nuova Mappa di Pericolosità Sismica, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale a partire dal 2003. Le varie proposte (il deposito di Rivara,  fracking clandestino, sottovalutazione della sismicità emiliana ... ) non erano minimamente credibili. Finché "qualcuno" non ha "inventato" il Cavone come generatore di scosse di magnitudo 6. Ebbene il "qualcuno" dell'allarme e il “qualcuno" del Cavone sono la stessa persona o lo stesso gruppo di persone.

Tutto questo andazzo continua in sprezzo al banale buonsenso e ignorando le giuste rivendicazioni di noi cittadini, che vorremmo capire che cosa si nasconde, o si cerca di nascondere, dietro queste manovre sempre più confuse e, forse, sempre più incontrollabili.

Non condivido molti dei ragionamenti dei Comitati che si oppongono aprioristicamente a un uso razionale del territorio ma, in questa situazione, è difficile non essere solidali con loro. A nessuno piace sentirsi raccontare assurdità e essere trattato come se fosse incapace di intendere.

E' per questa ragione che mi permetto, molto rispettosamente, di suggerire al Ministro della Ricerca scientifica e al Ministro dello Sviluppo economico, di provvedere al più presto a imporre una soluzione razionale a questa vicenda che, oltre a essere estremamente dannosa, è ormai diventata ridicola.

*Geofisico

P.S.

Nel rapporto DPC, MISE, ISPRA ... sono citati numerosi gruppi di lavoro, commissioni et similia. Sembrerà incredibile, ma in qualcuno di questi NON c'è l'onnipresente Paolo Gasparini.
È comunque impressionante il superlavoro che moltissimi devono fare per tener in vita un'organizzazione così pesantemente articolata e burocratizzata. Sarebbe interessante per me sapere se la piccola dimenticanza nella seguente referenza che, appare nello stesso rapporto,

Basili R., Valensise G., Vannoli P., Burrato P., Fracassi U., Mariano S., Tiberti M.M., 2008. The Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), version 3: Summarizing 20 years of research on Italy's earthquake geology, Tectonophysics, 453, Issue: 1-4, 20-43

sia da considerare freudiana o kafkiana.

Non condivido molti dei ragionamenti dei Comitati che si oppongono aprioristicamente a un uso 
razionale del territorio ma, in questa situazione, è difficile non essere solidali con loro. A nessuno piace sentirsi raccontare assurdità e essere trattato come se fosse incapace di intendere. 
Non si può non ricordare, inoltre, che l'industria petrolifera nazionale contribuisce per il 7% al fabbisogno energetico del Paese e impiega, con l'indotto, circa 30.000 persone. 
È per queste ragioni che mi permetto, molto rispettosamente, di suggerire al Ministro della Ricerca Scientifica e al Ministro dello Sviluppo Economico di provvedere al più presto a imporre una soluzione razionale a questa vicenda, che oltre a essere estremamente dannosa è ormai diventata ridicola.   

 

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