di Enzo Boschi*
Il 5 giugno del 2012 è una data che sarebbe potuta diventare storica. Quel giorno, per la prima volta nel mondo occidentale, il massimo potere esecutivo, il Presidente del Consiglio, previde un terremoto! Mario Monti, infatti, dichiarò durante una Conferenza Stampa tenuta a Palazzo Chigi e visibile su Sky che c'era una significativa probabilità di un'imminente forte scossa a Ferrara. Si sarebbe attivato il "terzo segmento", come si affrettarono a dire poi gli "esperti".
Terzo segmento perché il 20 e il 29 maggio si erano verificate due scosse che avevano provocato un diffuso danneggiamento e, specialmente la seconda, numerose vittime. La scossa a Ferrara avrebbe dovuto essere innescata dalle due precedenti.
Come si fosse giunti a un tale convincimento è ignoto. Durante la Conferenza, Monti ringraziò per la collaborazione scientifica il Presidente della Commissione Grandi Rischi (Cgr) Luciano Maiani, il Presidente della sezione sismica della Cgr Domenico Giardini, il Presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) Stefano Gresta.
L'attivazione del cosiddetto "terzo segmento" come conseguenza dell'attivazione dei due precedenti "segmenti" è priva di senso per chi ha un po’ di dimestichezza con la moderna sismologia e la geologia locale. Ma sorvoliamo su questo che ci porterebbe lontano; peraltro una scossa di magnitudo attorno a 6 si può avere in ogni momento quasi dappertutto in Italia.
Poniamoci, invece, una domanda sotto certi aspetti inquietante. Perché la Cgr non si riunì il 20 maggio, immediatamente dopo la prima scossa come è ovvio si debba fare e come sempre si è fatto? L'autorevolezza del Presidente del Consiglio sarebbe stato meglio spenderla in quella circostanza, vista la sua disponibilità e visto che una seconda scossa più o meno della stessa entità ravvicinata nel tempo va sempre presa in considerazione.
Bastava ricordare l'Umbria 1997, il Friuli 1976, il Belice 1968 ... Le vittime della seconda scossa forse si sarebbero evitate se Monti avesse lanciato l'allarme tempestivamente dopo la prima scossa e non il 5 giugno quando tutto era già concluso.
Non a caso, qualche Sindaco dei Comuni colpiti reagì in maniera veemente a questa grave omissione. Fu allora che vennero "stranamente" fatte circolare ipotesi fantasiose sulle cause dei terremoti. Si arrivò a sostenere che i due terremoti di Magnitudo 6 o quasi fossero stati generati da trivellazioni. O che fossero conseguenza del fracking, fratturazione di rocce profonde per estrarne gas, addirittura eseguito clandestinamente! Neanche nei film di fantascienza succedono cose simili.
Ciononostante se ne è discusso a lungo, tanto da far passare sotto silenzio la previsione "ritardata" di Monti, l'assenza della Cgr il 20 maggio 2012 e le eventuali responsabilità di coloro che dovrebbero controllare il rispetto delle norme di sicurezza in zona sismica.
Addirittura, per chiarire le "misteriose" origini delle scosse emiliane è stata nominata una Commissione "internazionale" dalla quale sismologi seri si sono tenuti lontani. Per timore del ridicolo.
*Geofisico