Giornale on-line fondato nel 2004

Venerdì, 05 Dic 2025

Post-Sinistra. Cosa resta della politica in un mondo globalizzato di Marco Revelli, Editori Laterza-La Repubblica, Roma Bari, 2014, pp.136, euro 5,90.

 

Recensione di Roberto Tomei

Nei miei personali ricordi, il dibattito sulla sinistra, sempre vivo, crebbe d’intensità a partire da un convegno romano del 1981 su “Il concetto di sinistra”, in cui fu messa in discussione addirittura l’utilità del vocabolo “sinistra”.

Negli anni successivi, almeno qui da noi, degno di particolare menzione è stato il saggio di Bobbio, intitolato “Destra e sinistra”, del ’94, poi ristampato e aggiornato, che pose le basi della sinistra nell’idea  di uguaglianza.

Tra i contributi stranieri, invece, da segnalare soprattutto quelli di Beck, Lasch e Giddens.

Sul tema è tornato ora a interrogarsi, nel libro che qui si presenta, Marco Revelli, autore del quale ad agosto dello scorso anno segnalammo un altro studio, “Finale di partito”, dedicato alla parabola della forma partito alla quale stiamo assistendo in questi ultimi anni.

Secondo Revelli, la riflessione deve necessariamente partire dalla metamorfosi verificatasi nell’ultimo decennio del Novecento, ossia dalla globalizzazione, “la vera cesura storica di fine millennio”.

In tale contesto, la crisi della sinistra diventa crisi della coppia Destra/Sinistra e di essa l’autore elenca i sintomi “ormai evidenti, ben visibili nella stessa cronaca quotidiana”, consapevole che questi potranno essere ampliati e aggiornati, “semplicemente con uno sguardo non disattento o auto compiaciuto al panorama pubblico attuale”.

Il primo sintomo viene individuato nella “estinzione o sospensione (o inversione) della dinamica egualitaria”, che era stata il motore sociale della modernità politica; il secondo segnale è la “conclamata deriva oligarchica della democrazia contemporanea”; il terzo sintomo di crisi è il “deterioramento del rapporto tra elettori ed eletti”, che appare diverso da come dovrebbe essere per un’effettiva democrazia di mandato; il quarto e ultimo sintomo è rappresentato, invece, dall’occupazione mediatica dello spazio politico, rectius dalla trasformazione dello spazio politico in spazio mediatico, vale a dire lo spazio elettronico dei media.

Si tratta ora di capire se “questo indifferenziato convergere di programmi e proposte”, da parte della Destra e della Sinistra, esprima un “appannamento contingente” destinato ad essere superato, ovvero se, al contrario, “non si sia di fronte a una caduta strutturale, alla cronaca di una morte annunciata”, che segnerebbe la “decostruzione dei fondamenti” su cui tutto si  era sinora fondato

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

Il "Big Beautiful Bill Act" di Trump fa esplodere il debito pubblico Usa

Un corposo paper pubblicato di recente dal NBER ci mette nella condizione di comprendere meglio...
empty alt

Maud Menten: una legge al femminile

Tutti gli studenti di chimica e biochimica incontrano, prima o poi, l’equazione di...
empty alt

UniTrento ospita seminario su “Migrazioni, salvataggi in mare e geografie del Mediterraneo”

Un mare che unisce e divide, che accoglie e respinge, che salva e troppo spesso inghiotte: il...
empty alt

“The Teacher”, film di lotta ispirato a fatti reali sulla tragica realtà palestinese

The Teacher, regia di Farah Nabulsi, con Saleh Bakri (Basem El-Saleh), Imogen Poots (Lisa),...
empty alt

La sfida di Schlein a Meloni? Iniziativa inopportuna

La Schlein lancia la sua sfida a Giorgia Meloni: vengo ad Atreju se a sfidarmi sei tu Giorgia....
empty alt

Ponte sullo Stretto, rese note le motivazioni del disco rosso della Corte dei conti

La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti ha depositato in data...
Back To Top