E’ fissata per lunedì prossimo, 16 settembre, presso il Tribunale di Salerno, l’udienza preliminare del processo per l’omicidio di Angelo Vassallo, “sindaco pescatore” del comune di Pollica, avvenuto nella frazione di Acciaroli il 5 settembre del 2010.
L’ASMEL – Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali – oggi ha ribadito la decisione di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario.
“A quindici anni dall’omicidio di Angelo Vassallo – si legge sul sito web dell’associazione – l’ASMEL ribadisce con forza la propria vicinanza alla comunità di Pollica e il proprio impegno a custodire e tramandare la memoria del sindaco che ha fatto della legalità, del coraggio civile e della difesa del territorio la sua missione.
In questa prospettiva, ASMEL si è immediatamente costituita parte civile nel processo, ritenendo tale scelta un atto di responsabilità verso la famiglia Vassallo, le istituzioni locali e tutti i cittadini che credono nei principi democratici. Un impegno che sottolinea la volontà di affermare con forza che la ricerca della verità e della giustizia rappresenta un dovere collettivo.
Il sacrificio di Vassallo resta un punto di riferimento per tutti i sindaci, chiamati ogni giorno ad affrontare le difficoltà della gestione amministrativa e la responsabilità di essere garanti della trasparenza, della democrazia e del bene comune. La sua figura testimonia che l’impegno politico, vissuto con coerenza e amore per la propria terra, può trasformarsi in un’eredità di valori per le nuove generazioni.
Per ASMEL, ricordare il “sindaco pescatore” significa rinnovare ogni giorno la scelta di essere al fianco degli amministratori locali, affinché possano operare con dignità, trasparenza e determinazione, nella consapevolezza che la memoria è un dovere e, al tempo stesso, una responsabilità verso il futuro”.
Per il Presidente ASMEL, Giovanni Caggiano, «Il coraggio e la visione di Angelo Vassallo restano un modello vivo. Costituirci parte civile è un segno concreto di vicinanza e coerenza con i valori che ha incarnato. Continuare la sua battaglia significa non solo chiedere verità e giustizia, ma anche costruire istituzioni più forti e vicine ai cittadini».
Dario Vassallo, fratello di Angelo, ha manifestato il proprio apprezzamento per il gesto dell’ASMEL, ma ha anche indirizzato un appello alle istituzioni. «Apprezzo enormemente il gesto di ASMEL, confido che il suo esempio venga assunto anche dallo Stato e dall’Arma dei Carabinieri affinché si costituiscano parte civile nel processo, sottolineando come sia essenziale un impegno istituzionale forte e inequivocabile».