Giornale on-line fondato nel 2004

Sabato, 25 Ott 2025

Nel 1948, quando Marie Tharp iniziò a lavorare al Lamont Geological Laboratory, si sapeva molto poco della struttura del fondale marino e si pensava che fosse per lo più piatto e anonimo.

Marie era nata nel 1920, in Michingan. Il padre, geometra impiegato presso il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti d'America, le insegnò, fin da quando era piccola, i primi rudimenti di cartografia.

Nel 1931, Marie e la sua famiglia si stabilirono in Ohio, dove la giovane ottenne il diploma di scuola media superiore e la laurea presso la Ohio University in Inglese e musica con l’obiettivo di diventare insegnante. Successivamente, spinta dal padre ne conseguì un’altra, in geologia, presso l’Università del Michigan.

La giovane ottenne il suo primo lavoro come geologa alla Standard Oil & Gas Company e contemporaneamente si iscrisse alla facoltà di matematica dell'Università di Tulsa, dove ottenne la laurea in matematica, nel 1948.

Nello stesso anno si trasferì a New York presso il Lamont Geological Laboratory della Columbia University dove incontrò il geologo Bruce Heezen con il quale intraprese una proficua e duratura collaborazione.

Quando Tharp e il collega pubblicarono la prima mappa dell’Atlantico nel 1957, i disegni di Tharp rivelarono che il fondale marino non è piatto e anonimo, ma è ricoperto di canyon, creste e montagne.

Nel corso del tempo, le sue mappe hanno rivelato l’esistenza della Dorsale medio- atlantica e, nel 1977, Tharp e Heezen pubblicarono la prima mappa mondiale completa dei fondali che rivelavano le dorsali medio-oceaniche, una serie di catene montuose che si estendono per oltre 40.000 miglia in tutto il mondo.

Il loro lavoro ha contribuito anche a dimostrare la teoria della tettonica a placche, l’idea, fino ad allora controversa, che i continenti si muovono nel tempo; un’ ipotesi che comportò uno stravolgimento nelle discipline delle scienze della Terra.

Tharp iniziò la sua carriera in un'epoca in cui poche donne diventavano scienziate. A causa del suo sesso, non le era nemmeno permesso salire a bordo delle navi che raccoglievano i dati dei fondali marini che utilizzava per realizzare le sue mappe: non mise piede in una crociera di ricerca fino al 1968.

Le sue prime prove di espansione del fondale marino furono liquidate come "chiacchiere da ragazze".

Nel 1997, la Biblioteca nazionale del Congresso degli Stati Uniti l'ha nominata “uno dei quattro più grandi cartografi del Ventesimo secolo” e oggi Marie è riconosciuta per la rivoluzionaria che era.

La studiosa morì di cancro nel 2006, all'età di 86 anni, ma la sua eredità sopravvive nelle innumerevoli scienziate che ha ispirato.

Per approfondire: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, Ledizioni, Milano 2023.

Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/scienziateneltempo/

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

Con l’arrivo dell’euro digitale quale sorte per il contante, che gode di ottima salute?

Sarà molto interessante osservare quale sarà la sorte del contante fisico una volta che la Bce...
empty alt

“Entanglement, la macchina umana”. Cosa non si fa per la ricerca!

Entanglement, la macchina umana, di Verena Mira – Edizioni Progetto Cultura – settembre 2025 – pp....
empty alt

Il mercato illegale di sabbia nel mondo: per valore è terzo, dopo droga e contraffazione

La sabbia vale oro. Il furto, durato decenni, da noi è praticamente concluso perché è rimasto poco o...
empty alt

Gaetanina Calvi, la prima laureata al Politecnico di Milano

L’ingresso delle donne al Politecnico di Milano risale al 1888, quando Tatiana Wedenison (nata a...
empty alt

Omicidio Vassallo, la pronuncia del Tribunale sull’ammissione delle parti civili

Anche l'Anci (Associazione nazionale comuni italiani) è ufficialmente parte civile nel processo...
empty alt

Nuovi farmaci: chimica più “pulita” grazie alla luce

La chimica moderna è sempre più chiamata a sviluppare processi che siano non solo efficaci, ma...
Back To Top