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Domenica, 07 Dic 2025

di Ivan Duca

Quella di giovedì scorso, 16 gennaio, per la nostra redazione è stata una giornata alquanto movimentata, passata, in gran parte, a cercare di far capire a un'autorevole commissione parlamentare che i due terzi di 27 è 18 e non 17. Ci riferiamo, naturalmente, alla surreale vicenda della mancata nomina del presidente dell’Istat, che questa settimana raccontiamo in un altro articolo.

Quando ormai ci illudevamo che la giornata stesse per volgere al termine, siamo stati raggiunti da una comunicazione da parte del direttore generale del Cnr, Paolo Annunziato.

Si sa che quando si è affaticati, si incontrano maggiori difficoltà a decifrare le cose. Da qui il reiterato tentativo da parte nostra di venire a capo e cercare di capire il contenuto del messaggio, che riproponiamo nel suo integrale tenore:

Nella riunione odierna del Consiglio di Amministrazione, il Presidente ha presentato ai Consiglieri le richieste, sollevata dalle principali sigle sindacali, di differire l’entrata in vigore della nuova organizzazione deliberata con la delibera 200 dell’11 dicembre 2013 e attuata con i provvedimenti del DG del 30 dicembre 2012 (prot. N. 0082070 e 0082109) al 31 luglio 2014 e di prorogare i precedenti incarichi degli uffici e delle strutture. I consiglieri e il Collegio dei Revisori hanno condiviso la posizione del Presidente di non derogare l’entrata in vigore della delibera e dei provvedimenti adottati. Cordiali saluti, Paolo Annunziato”.

Come è evidente, si nota subito il disallineamento tra “richieste” e “sollevata”, dato che, fino a prova contraria, se il primo termine è plurale, deve esserlo pure il secondo. A seguire, si incappa in un’altro svarione semantico, laddove leggesi di “nuova organizzazione deliberata con delibera …”, che sicuramente meglio sarebbe stato dire “approvata con delibera”, scongiurando così quantomeno una spiacevole cacofonia.

Ma il top è alla fine, quando il dg comunica la decisione “di non derogare l’entrata in vigore della delibera”, laddove il verbo “derogare” viene usato, del tutto impropriamente, come sinonimo di “differire”.

Come noi, forse anche il dg del Cnr avrà avuto una giornata pesante, ma in poche righe era difficile fare così tanti errori.

Sennonché nella sostanza il messaggio di Annunziato si appalesa peggiore della forma con la quale è stato rivestito. E’ per questo che Usi-Ricerca, diffidando l’ente, ha criticato fermamente tanto il metodo quanto il merito relativo ai provvedimenti adottati per la riorganizzazione dell’Amministrazione Centrale, avvenuta il giorno di S. Silvestro.

Occorre sottolineare, innanzitutto, che il mancato rispetto delle regole e di quanto previsto dalla contrattazione collettiva da parte del Cnr, così come già evidenziato dal Foglietto della Ricerca, appare più che mai ingiustificato.

Inoltre, la classificazione operata dall’ente tra sigle sindacali “principali” ed altre, evidentemente “secondarie”, tra le quali, bontà loro, rientrerebbe forse Usi-Ricerca, appare fuori luogo oltre che discriminatoria nei confronti di quanti, attraverso il loro voto ed il tesseramento, sostengono organizzazioni sindacali firmatarie del ccnl e che, tuttavia, non sono considerate dal Supremo di piazzale Aldo Moro come appartenenti alla élite delle “principali”.

Tale censurabile condotta, aggiunta agli innumerevoli clamorosi flop dell’ente gestito dallo stesso Annunziato e presieduto da Luigi Nicolais, fanno ritenere ad Usi-Ricerca che siano necessari immediati interventi da parte del ministro vigilante, anche attraverso il commissariamento del Cnr, indispensabili per ridare credibilità alla più importante istituzione di ricerca del Paese che, annualmente, assorbe oltre 600 milioni di euro dalle casse dello Stato.

 

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