Giornale on-line fondato nel 2004

Sabato, 06 Dic 2025

Per certi versi l’Istat, nel suo piccolo è uno specchio dell’Italia e una prima, sommaria analisi del bilancio consuntivo 2010, privo della Relazione del Presidente, inviato ai sindacati nei giorni scorsi, ne è una riprova.

In tempi di magra si sa, si deve tirare la cinghia e il presidente Giovannini, al pari dei nostri politici, non ha perso occasione per ricordare al personale i sacrifici a cui si deve andare incontro.

Poi, quando si passa ai fatti, le cose cambiano.

Così, mentre le spese per il personale si sono ridotte del 6,4% per il mancato turnover, quelle per gli organi dell’Istituto crescono. E non di poco.

A fronte degli 802.736 euro impegnati nel 2009, nel 2010 si arriva a 1.040.100, ai quali vanno aggiunti 61.200 euro per la Commissione di garanzia dell’informazione statistica momentaneamente accantonati, ma iscritti in bilancio come importi rimasti da pagare.

In sostanza un aumento del 37%, che supera il 50% se si tiene conto anche degli oltre 100 mila euro spesi in consulenze.

Una buona fetta è dovuta al compenso per il presidente dell’Istat, passato da 172 mila a 300 mila euro (+75%) e a un incremento di 30 mila euro per oneri riflessi.

In compenso le indennità per il Consiglio dell’Istat (101 mila euro), per il collegio dei Revisori dei Conti (26 mila euro), per il Comitato di coordinamento dell’informazione statistica (112 mila euro) e i relativi gettoni di presenza (36 mila euro) sono rimaste invariate.

Incredibile ma vero, l’Istat paga anche i compensi e le indennità ai membri della Commissione di garanzia per l’informazione statistica, l’organo preposto al suo controllo, che sono aumentati del 9% anche se, come detto, una parte è stata accantonata in via cautelativa, in attesa di decidere se deve applicarsi il taglio del 30% per gli organi collegiali previsto dalla legge 133/2008.

E mentre per tutto il personale le spese per missioni a carico del bilancio dell’Istat si sono ridotte da 497 mila euro a 400 mila euro (-20%), quelle per gli organi dell’Istituto sono più che raddoppiate, passando da 40 a 90 mila euro.

A dire il vero un risparmio c’è stato, ma solo di 866 euro per il taglio delle spese di rappresentanza, al quale, però, fanno da contraltare i compensi e oneri di funzionamento delle commissioni, gruppi di studio e di lavoro che passano da 17.300 euro a 62.300 euro (+260%).

Non male, per il primo anno di gestione di Giovannini. Non resta ora che attendere la riorganizzazione e la nomina dei capi dipartimento, che si andranno a sovrapporre agli attuali direttori centrali, facendo lievitare anche le spese per la dirigenza.

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

Anci e Legambiente al Governo: stanziare maggiori fondi per demolizione immobili abusivi

Come emerge dall’indicatore sull’abusivismo edilizio curato dall’Istat in collaborazione con il...
empty alt

Il "Big Beautiful Bill Act" di Trump fa esplodere il debito pubblico Usa

Un corposo paper pubblicato di recente dal NBER ci mette nella condizione di comprendere meglio...
empty alt

UniTrento ospita seminario su “Migrazioni, salvataggi in mare e geografie del Mediterraneo”

Un mare che unisce e divide, che accoglie e respinge, che salva e troppo spesso inghiotte: il...
empty alt

“The Teacher”, film di lotta ispirato a fatti reali sulla tragica realtà palestinese

The Teacher, regia di Farah Nabulsi, con Saleh Bakri (Basem El-Saleh), Imogen Poots (Lisa),...
empty alt

La sfida di Schlein a Meloni? Iniziativa inopportuna

La Schlein lancia la sua sfida a Giorgia Meloni: vengo ad Atreju se a sfidarmi sei tu Giorgia....
empty alt

Ponte sullo Stretto, rese note le motivazioni del disco rosso della Corte dei conti

La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti ha depositato in data...
Back To Top