Giornale on-line fondato nel 2004

Venerdì, 05 Dic 2025

di Biancamaria Gentili

Il team di esperti “tagliatori” guidato dal manager Enrico Bondi, chiamato a Palazzo Chigi col preciso compito di far risparmiare all’erario circa 4,5 miliardi di euro entro la fine dell’anno, è al lavoro.

Dalle prime indiscrezioni, riportate dalla stampa e anche dal Foglietto della scorsa settimana, nel mirino degli esperti ci sono anche gli enti di ricerca.

Se appare scontata la decisione di accorpare al Cnr enti “minuscoli”, come il centro Fermi e l’Istituto italiano di studi germanici, che messi assieme hanno un numero di dipendenti non superiore a quindici, un po’ più impegnativi appaiano altri due progetti.

Il primo riguarda l’accorpamento al Cra di altri due enti di ricerca vigilati dal ministero delle Politiche agricole e forestali: l’Inea e l’Inran. La  poltica, sia di centro-destra che di centro-sinistra, sembra favorevole all’operazione, mentre ci sono forti resistenze da parte degli enti interessati e al riguardo proprio ieri c’è stato un incontro al dicastero di via XX Settembre tra il sottosegretario Braga, i sindacati e i rappresentanti degli enti da unificare.

Molto più clamoroso, invece, appare il progetto che coinvolgerebbe l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), l'Ogs (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) di Trieste e il Dipartimento scienze della terra del Cnr.

Dalla loro fusione, finalizzata alla razionalizzazione della spesa, nascerebbe una sorta di super Ingv, che alla sua attuale rete scientifica andrebbe ad aggiungere l’importante istituto triestino e ben tredici istituti del Cnr, che afferiscono proprio al dipartimento interessato all’operazione che - per inciso - ha un budget annuo di circa 50 milioni di euro. Se il progetto andasse in porto, in Italia nascerebbe un vero colosso scientifico dello specifico settore, senza eguali in Europa.

Anche in questo caso, le resistenze non mancheranno, non solo da parte del Cnr, che da sempre persegue una politica di espansione, come accaduto con l’incorporazione sia dell’Istituto di fisica della materia (Infm) che dell’Insean, ma anche da parte dell’Ogs e dello stesso Ingv.

Se l’unificazione si concretizzasse, infatti, all’Ingv salterebbe l’attuale organo di vertice, per lasciare il posto a una gestione commissariale, che dovrebbe garantire la realizzazione della fusione, fino alla approvazione dello statuto del nuovo super Ingv.

Se dai calcoli del team Bondi dovesse emergere che il presunto risparmio è di tutto rispetto, le resistenze avrebbero scarse possibilità di successo.

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

Anci e Legambiente al Governo: stanziare maggiori fondi per demolizione immobili abusivi

Come emerge dall’indicatore sull’abusivismo edilizio curato dall’Istat in collaborazione con il...
empty alt

Il "Big Beautiful Bill Act" di Trump fa esplodere il debito pubblico Usa

Un corposo paper pubblicato di recente dal NBER ci mette nella condizione di comprendere meglio...
empty alt

UniTrento ospita seminario su “Migrazioni, salvataggi in mare e geografie del Mediterraneo”

Un mare che unisce e divide, che accoglie e respinge, che salva e troppo spesso inghiotte: il...
empty alt

“The Teacher”, film di lotta ispirato a fatti reali sulla tragica realtà palestinese

The Teacher, regia di Farah Nabulsi, con Saleh Bakri (Basem El-Saleh), Imogen Poots (Lisa),...
empty alt

La sfida di Schlein a Meloni? Iniziativa inopportuna

La Schlein lancia la sua sfida a Giorgia Meloni: vengo ad Atreju se a sfidarmi sei tu Giorgia....
empty alt

Ponte sullo Stretto, rese note le motivazioni del disco rosso della Corte dei conti

La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti ha depositato in data...
Back To Top